CHIANCIANO TERME. La nuova era dei Verdi è affidata a Grazia Francescato, eletta segretario dei Verdi in occasione di un movimentato e litigioso congresso.
Eletto anche il nuovo esecutivo, rappresentato da tutte le anime del partito, anche se la maggioranza può contare su otto componenti su quattordici. Lex capogruppo alla Camera Angelo Bonelli è stato nominato alla guida dellufficio politico, di cui fanno parte anche Paolo Cento, Paola Balducci e Daniela Guerra.
Assente lex segretario Alfonso Pecoraro Scanio, comparso soltanto ieri sera per abbracciare sul palco la nuova leader. Un siparietto che ha causato qualche fischio e la critica di qualche dissidente, come Marco Boato, secondo il quale la benedizione di Pecoraro dimostra la poca autonomia della Francescato. Ma questultima risponde: Io non sono Ambra e Pecoraro non è Gianni. Non mi faccio teleguidare da nessuno. E avverte: Sia chiaro – scandisce – che qui i furbetti del partitino hanno chiuso. Se qualcuno ha approfittato dellaria allegra per farsi i fatti suoi, sappia che laria ora è seria e ci vogliono rigore e schiena dritta.
La Francescato resterà in carica un anno, il tempo di sperimentare il nuovo percorso dei Verdi, che passerà dalle urne delle amministrative del Trentino Alto Adige e, probabilmente, dellAbruzzo, fino alle Europee del 2009. Siamo stati spazzati via dal Parlamento, ma non dalla storia, ha gridato ieri dal palco la nuova portavoce, che annuncia il dialogo con tutto il centrosinistra e lintenzione di avere un interlocutore privilegiato: il Partito Democratico. Una strategia non condivisa dalla sinistra del partito: De Masi, Fontana, Hutter e Silvestri, promotori della rete dei Verdi per la costituente di sinistra, minacciano la scissione se il nuovo vertice deciderà di archiviare definitivamente la Cosa rossa. Ciò nonostante la Francescato va avanti e assicura di essere garante delle minoranze. Poi rilancia i grandi temi ambientalisti, diventate urgenze planetarie: dal surriscaldamento alla lotta agli ogm, dal nucleare (aprendo alla ricerca per quello di quarta generazione). E sottolinea: Non chiamateci più quelli del No.