ROMA. LAula di Palazzo Madama ha approvato con 161 voti a favore, 120 contrari e otto astenuti la conversione definitiva in legge del decreto sulla sicurezza, accogliendo le modifiche apportate dalla Camera il 16 luglio sulla contestata norma blocca-processi, che scompare.
Nonostante tale cambiamento, la norma è stata duramente contestata dallopposizione come una legge ad personam fatta per salvare il premier Silvio Berlusconi, imputato a Milano per corruzione giudiziaria nel caso Mills. Pd e Idv hanno infatti votato contro, mentre lUdc si è astenuta. Tuttavia, le sorti giudiziarie del del presidente del Consiglio non sono più legate a tale provvedimento, dopo che ieri il Senato ha definitivamente varato il Lodo Alfano che sospende i processi per reati extra-funzionali per le quattro più alte cariche dello Stato fino al termine del loro mandato.
IL DL SICUREZZA
Il provvedimento riprende in gran parte materie contenute in un provvedimento del precedente governo di centrosinistra mai approvate dal Parlamento. Ci sono norme per rendere più facili le espulsioni dei clandestini, laggravante dellirregolarità per limmigrato che compie un reato, nuovi poteri per i sindaci e pene più severe per chi guida in strato di ebbrezza o sotto leffetto di sostanze stupefacenti. Il provvedimento apre inoltre alla possibilità che i militari pattuglino le strade insieme alla polizia e, sul fronte della lotta alla mafia, amplia i poteri della magistratura nellaggredire i patrimoni dei mafiosi. Previsti, inoltre, la confisca degli appartamenti affittati a stranieri irregolari, il rafforzamento della collaborazione tra forze dellordine e vigili urbani, laumento della pena massima per lomicidio commesso in violazione delle norme sulla circolazione stradale e sugli infortuni sul lavoro, lampliamento dei casi giudicabili per direttissima, il divieto di patteggiamento in appello per i reati di mafia, la semplificazione delle procedure di distruzione delle merci contraffatte.
ALLA CAMERA CONTINUA DISCUSSIONE SU MANOVRA
A Montecitorio si avrà unaltra giornata di dibattito e votazioni sulla manovra economica, per la quale domani si passerà al voto finale. Il provvedimento passerà poi al Senato.