ROMA. Il governo non intende rivedere lacosiddetta norma anti-precari. La lineaè quella di non modificare la norma in Senato, intervenendo solo in un secondo momento con un successivo decreto di correzione in sede di Consiglio dei Ministri.
A confermarlo è il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi: Sarà quella la sede per intervenire. Intanto, rispetto alle pesanti critiche mosse dall’opposizione e dai sindacati, il capogruppo alla Camera della Lega, Roberto Cota, difende la norma: Non è vero che toglie diritti, ma ripristina semmai i diritti negati. Quelli che oggi invocano misure per i giovani che fanno fatica a trovare un posto di lavoro dovrebbero sapere che proprio la norma in questione serve a porre rimedio ad un aggiramento delle norme sul pubblico impiego e sui concorsi pubblici che è stato fatto. Anche la Confindustria ritiene la norma in linea con la direttiva europea.
Di tutt’altro parere il Pd che, attraverso il suo leader Walter Veltroni, parla di provvedimento politicamente e socialmente inaccettabile, oltre che a rischio di costituzionalità e chiede unritiro immediato dellemendamento.Per il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani la norma è stata imposta dalle lobby degli imprenditori e rappresenta una diminuzione dei diritti delle persone.
Ma il capogruppo del Carroccio Cota insiste e cita come esempio le Poste: Alle Poste i concorsi sono bloccati perché cè chi tenta di farsi assumere in modo furbesco. Certi sindacati che oggi pontificano dovrebbero difendere invece chi vuole trovare lavoro in modo trasparente.