ROMA. Dopo lapprovazione del pacchetto sicurezza ieri alla Camera, i leader dellopposizione e i sindacati delle forze dellordine sono scesi oggi in piazza per manifestare contro il taglio di fondi da parte del governo.
La protesta ha preso il via nonostante stamattina il presidente Berlusconi abbia rassicurato la categoria, affermando che non ci saranno tagli. Ieri abbiamo votato il decreto sulla sicurezza. Se vengono confermati i tagli alle forze dell’ordine si tratta di un paradosso, per cui quelle sulla sicurezza diventano chiacchiere da campagna elettorale, ha invece affermato il leader del Pd Walter Veltroni che stamane, dinanzi a Montecitorio, ha partecipato alla manifestazione appoggiando carabinieri, poliziotti, penitenziari, rappresentanti dellesercito e forestali. O ci sarà il pieno ripristino delle risorse per le forze dell’ordine e la sicurezza oppure noi utilizzeremo tutti gli strumenti a disposizione dell’opposizione parlamentare per contrastare le decisioni del governo. Queste le durissime parole di Veltroni che ha infatti dichiarato di fare guerra in Parlamento se non verranno ripristinati i 3,2 miliardi di euro tagliati dalla Finanziaria alle forze dellordine. In risposta alle dichiarazioni arrivate stamattina da Berlusconi, il leader del Pd ha così replicato: Il presidente del Consiglio annuncia ripristini, vediamo se ci saranno. Se così fosse vorrebbe dire che la nostra battaglia è stata vinta. Alla manifestazione hanno preso parte anche il leader dellUdc Pier Ferdinando Casini e il presidente dellItalia dei Valori Antonio Di Pietro. Dal governo la solita politica delle due facce: mentre a parole promette più sicurezza ai cittadini, in Parlamento procede in direzione opposta tagliando i fondi alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco e alle forze armate, ha affermato Di Pietro che è sceso oggi in piazza per appoggiare i sindacati delle forze dellordine. Si riduce il personale, si bloccano le assunzioni, si fanno pesanti tagli strutturali continua il leader dellIdv – si riducono i fondi destinati al ministero degli interni e della difesa per un totale di 3,2 miliardi di euro: altro che sicurezza dei cittadini. Parliamo – conclude Di Pietro – di servitori dello Stato, di persone che ogni giorno, con coraggio, mettono a repentaglio la propria vita per garantire l’incolumità ai cittadini che non può certo essere garantita tagliando risorse economiche a queste categorie. Parole dure anche da parte del segretario generale del Sap, Nicola Tanzi, che ha dichiarato: Questo governo è riuscito a coalizzare tutte le associazioni sindacali, anche i sindacati storicamente vicini al centro-destra, proprio perché il disagio è generalizzato e i tagli sono indiscriminati. Se non viene modificata la norma dei tagli alle risorse – ha aggiunto il sindacalista – i cittadini saranno deflagrati perché si ridurrà drasticamente la sicurezza, la visibilità e la presenza di forze dell’ordine sul territorio, e quindi lo sviluppo.