SANTA MARIA CAPUA VETERE. Finanziamenti in vista per Palazzo Teti. Lo storico edificio, confiscato alla camorra ed entrato a far parte del patrimonio immobiliare del Comune di Santa Maria Capua Vetere nel 1998, sarebbe il primo nella lista per la concessione dei sovvenzionamenti programmati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Positivo, dunque, l’incontro che si è svolto ieri mattina a Roma alla presenza, tra gli altri, del vicesindaco sammaritano, Michele Castaldo. Nel corso del colloquio è emersa la concreta possibilità per la città del Foro di poter accedere ai finanziamenti, previa presentazione di un dettagliato progetto relativo al concreto riutilizzo del bene confiscato. «Contiamo di inviare tutta la documentazione – ha dichiarato il vicesindaco – entro settembre; se questo avverrà Palazzo Teti potrà essere il primo bene a ricevere gli stanziamenti». Il Comune presenterà due progetti di riqualificazione relativi ad altrettanti beni confiscati. Il primo riguarda un fabbricato in via Pepe per la cui ristrutturazione sarà richiesto un finanziamento di due milioni di euro e che sarà destinato ad attività socio-assistenziali. Il secondo progetto, quello più corposo, riguarderà invece proprio lo storico edificio sito in via Roberto d’Angiò e posto nelle immediate vicinanze dell’Anfiteatro Campano, del Mitreo e del Museo Archeologico. Proprio per la sua strategica ubicazione, l’immenso complesso immobiliare diventerà, una volta riqualificato, un Palazzo della cultura che conterrà una biblioteca ed un museo del Risorgimento. E non potrebbe essere altrimenti vista anche la rilevanza storica dell’edificio. Una targa posta all’esterno della struttura ricorda, infatti, che l’immobile ha ospitato Giuseppe Garibaldi per la battaglia del Volturno ed è stato utilizzato come sede per la firma della resa di Capua. Il Palazzo, costruito nel 1839 dall’avvocato Filippo Teti del Foro di Santa Maria Capua Vetere che voleva farne la sua residenza personale, attualmente versa in pessime condizioni ed è stato, nel corso degli anni, anche depredato delle suppellettili più preziose e persino dei pavimenti di fine ‘800. Per la riqualificazione ed il concreto riutilizzo dell’immobile a fini sociali, il Comune aveva già richiesto un finanziamento di circa 13milioni di euro alla Regione, ma le speranze di accedere anche ai fondi disposti dal Consiglio dei ministri sono diventate più concrete dopo l’incontro di ieri mattina.
da Il Mattino, giovedì 31.07.08 (di Cristina Monaco)