AVERSA. Cane pastore tedesco, randagio, azzanna il piccolo Yuri di dieci anni, costringendolo a ricorrere alle cure dei sanitari.
Per fortuna è intervenuto Raffaele che allontanando prontamente il randagio ha limitato i danni prodotti dal morso delle potenti mascelle del pastore tedesco. Comunque Yurine avrà per una ventina di giorni, salvo complicazioni, e avrà bisogno di tempo, tanto tempo per superare lo spavento. E accaduto laltra mattina in via Botticelli, una strada centrale del quartiere residenziale di Parco Argo. Vittima dellaggressione, come già detto in apertura è Yuri, uno yorkshire terrier. Dunque non stiamo parlando di un bambino in tenera età ma di un cane bene avanti negli anni che sarebbe stato sbranato dal famelico pastore tedesco senza il pronto intervento del padrone. Dovè la notizia dato che non si tratta dellennesima aggressione attuata da un cane su un essere umano? Nel fatto che contraddicendo ladagio cane non morde cane il pastore tedesco ha azzannato un altro cane e soprattutto che lo ha fatto senza tenere in nessunissimo conto la presenza delluomo che lo portava a spasso a guinzaglio. Particolare, questultimo, che ha permesso lintervento immediato del padrone che ha evitato a Yuri danni maggiori, strattonandolo e tirandolo a se, prontamente, quando ha visto arrivare il randagio che, comunque, è riuscito ad azzannare in qualche modo il minuscolo yorkshire.
Ovviamente la mia prima preoccupazione è stata quella di controllare le condizioni di salute di Yuri. Così racconta Raffaele, noto professionista aversano, attualmente in pensione – lho portato dal mio veterinario di fiducia che, verificata lassenza di lesioni agli organi interni, lo ha medicato diagnosticando uno stress post traumatico. Proprio come succede agli essere umani. Poi continua il professionista, un tempo medico nellospedale Moscati – superato il momento di tensione emotiva ho analizzato lepisodio, così ora sento il dovere denunciare pubblicamente laccaduto perché considero indispensabile lintervento delle autorità comunali preposte al settore del randagismo. In primis spiega – perché, come mi è stato confermato da tanti che accompagnano i loro animali per le passeggiate quotidiane, non è la prima aggressione effettuata in questa zona da randagi a cani padronali. Secondo, non per importanza, perché viene logico pensare che, andato a vuoto lattacco al mio Yuri, il pastore tedesco avrebbe potuto rivolgere verso di me le sue attenzioni e, data la stazza del cane randagio, non so come sarebbe andata a finire. Un pensiero che preoccupa così tanto Raffaele che da quella mattina porta a spasso il piccolo Yuri tenendo in tasca uno sfogliacarte metallico, una specie di coltellaccio che potrebbe diventargli utile in caso di nuovo assalto. E una precauzione che precisa il professionista – è stata adottata anche da altri che hanno vissuta la mia stessa disavventura. Ma conlcude – che non dovremmo essere costretti a prendere se lamministrazione intervenisse concretamente sul problema del randagismo. Insomma assessore al randagismo dove sei?