CASTELLAMMARE DI STABIA (Napoli). Mentre la città piange il suo figlio illustre Antonio Gava, nasce spontaneamente, tra i vicoli del San Marco e del centro storico, un comitato di cittadini pronti a chiedere allAmministrazione Comunale di intitolare una piazza o una strada importante della città al compianto onorevole ed ex ministro.
Conoscevo lonorevole Antonio Gava spiega Rosetta Esposito, residente al San Marco perché il mio defunto marito era stato un profugo dellIstria, proprio come Silvio Gava, il padre di Antonio. Ricordo continua – che avevano creato una associazione di profughi, di cui mio marito era presidente, e a cui partecipava spesso anche Antonio Gava. Era un uomo semplicissimo che ha fatto tanto per la città di Castellammare di Stabia. Siamo pronti conclude – ad organizzarci in una petizione affinché lonorevole Gava riceva il giusto riconoscimento dalla sua città, attraverso lintestazione di una piazza o strada. Dello stesso avviso Luigi, pensionato delle Poste Italiane. Era uno di quei politici che non ci sono più spiega – sempre disponibile ed affabile. Sono tutte fantasie, create dalla propaganda politica avversa, le storie sullanello e sulla sua aria da superiore. Era, invece, una persona umile che amava lumiltà del popolo stabiese. Una strada o una piazza è il minimo che possa fare la città di Castellammare per rendere grazie al suo onorevole Gava. Già pronto a sottoscrivere la petizione Elio Pennella. A quei tempi ricorda Castellammare, grazie ai Gava, era la regina di tutta la Campania. Probabilmente non torneranno mai più quel periodo. Ed è giusto che la città lo ricordi con un segno visibile, quale può essere una strada o una piazza dedicata in suo onore. Soddisfatto della nascita spontanea del comitato popolare Antonio Sicignano, vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania e presidente del circolo stabiese, tra i primi a suggerire lipotesi di intitolare una piazza o una strada importante della città a Gava. Una soluzione adeguata propone Sicignano – potrebbe essere quella di cambiare il nome a Piazza Matteotti, e mutuarla in Piazza Antonio Gava.