PARIGI. Nuove accuse del Dalai Lama contro il governo di Pechino. Da Parigi, intervistato al quotidiano francese Le Monde, il leader spirituale dei tibetani, lesercito cinese, il 18 agosto scorso, avrebbe sparato sulla folla e ucciso 140 persone nella regione di Kham, nellest del Tibet.
Ma non è tutto. Secondo il premio Nobel per la Pace, altre 400 persone sarebbero state uccise nella sola regione di Lhasa, ed il numero delle vittime si eleverebbe ulteriormente se si considera tutto il territorio tibetano. A questo si aggiungerebbero diecimila persone arrestate. La Cina starebbe realizzando dei veri e proprio accampamenti militari nella regione: La presenza militare in Tibet è antica, ma la frenesia di nuove costruzioni, nelle regioni dellAmdo e del Kham, mi fa dire che questa colonizzazione da parte dellesercito è destinata a durare, denuncia il Dalai Lama, che credeva a dei segnali positivi nel dialogo con Pechino dopo le sommosse di marzo e lavvento dei Giochi Olimpici, invece il nostro entusiasmo afferma è calato rapidamente. I nostri emissari si sono scontrati contro un muro.
Nel pomeriggio, però,ha smentito tali dichiarazioni con un comunicato del suo ufficio stampa.
In visita a Parigi per incontrare le comunità tibetane dallo scorso 11 agosto, domani il Dalai Lama incontrerà il ministro degli Esteri Bernard Kouchner, il segretario di Stato ai diritti umani Rama Yade e la moglie del presidente Carla Bruni-Sarkozy, in occasione dellinaugurazione un tempio buddista vicino a Lodeve nel dipartimento dellHerault.