PARIGI. Hanno un volto i due balordi che lunedì scorso a Lagnieu, nel centro della Francia, uccisero con 40 coltellate Valentin, un bambino di undici anni uscito di casa per un giro in bicicletta.
Si tratta del 39enne Stefane Moitoiret e la sua compagna Noella Hego, 49 anni, una coppia senza fissa dimora che per un certo periodo di tempo ha soggiornato in un locale parrocchiale vicino al luogo dellomicidio. Gli inquirenti sono riusciti ad identificare gli assassini grazie alla testimonianza di un automobilista che ha raccontato di aver dato un passaggio ai due, i quali delirando dicevano di essere giunti per operare azioni di commando nelle gendarmerie francesi e tra i notabili francesi. ll procuratore titolare dellinchiesta Jean-Paul Gandoliere, ha precisato che luomo è il sospettato principale della vicenda dal momento che il dna di Stefane corrisponde a quello ritrovato sul luogo del delitto. Secondo il procuratore la coppia di balordi al momento del fermo ha pronunciato frasi incoerenti riferite ad una missione divina da portare a termine. Sono giunti oggi a Bourg-en-Bresse la Guardasigilli Rachida Dati e la collega titolare dellInterno, Michele Alliot-Marie. Il ministro della Giustizia ha precisato che listruttoria sul caso e la custodia della coppia sarà assegnata ad un giudice. Il provvedimento di custodia cautelare per Moitoiret ed Hego è stato prolungato per altre 24 ore e terminerà domani. Al momento non è stata ancora ritrovata larma che ha ucciso il piccolo Valentin, il cui cadavere fu ritrovato verso mezzanotte sul ciglio della strada.