NOUAKCHOTT. Allindomani del duro colpo inflitto dai soldati al presidente Sidi Ould Cheikh Abdallahi, il primo eletto democraticamente in Mauritania poco più di un anno fa, cade ogni speranza di creare una vera democrazia nella repubblica africana.
La presenza nelle strade di centinaia di militari non ha solo fatto tornare alla mente i colpi di stato che hanno accompagnato il percorso politico della Mauritania sin dallindipendenza ma soprattutto il fatto che le Forze dellOrdine hanno voluto dimostrare che a comandare nel Paese sono ancora loro. A seguito della destituzione del presidente democratico, oggi in Mauritania è tornato al potere un consiglio militare, a capo del quale cè il generale della guardia presidenziale, Mohamed Ould Abdel Aziz.
Il presidente di turno francese dellUe condanna fermamente l’atto di forza perpetrato dal generale Mohamed Odld Abdel Aziz in Mauritania ricordando che il presidente Abdallahi è stato eletto nel marzo 2004 in seguito ad elezioni giusto e libere. Come si legge in una nota della presidenza dellUe Le attuali tensioni politiche in Mauritania devono essere risolte all’interno del quadro istituzionale emerso dalla transizione alla democrazia ed è necessario che lordine costituzionale sia ripristinato il prima possibile. La Presidenza del consiglio dell’Ue continuerà a monitorare la situazione politica del Paese in stretta cooperazione con l’Unione africana,conclude la nota aggiungendo che la Francia continuerà ad assicurare la sicurezza dei cittadini europei.
Nel frattempo, una delegazione della Lega araba si recherà domani in Mauritania per cercare di ristabilire un clima di tranquillità nel Paese. Avremo dei colloqui a Nouakchott con le varie parti ed in particolare con l’autore del colpo di Stato, il generale Mohamed Ould Abdel Aziz, ha detto il capo della delegazione, Ahmed bin Helli.