Ossezia: Georgia ritira truppe, Armata Rossa prende Tskhinvali

di Antonio Taglialatela

un tank russo TBILISI. Sarebbero oltre 2 mila le vittime provocate dal conflitto nel Caucaso tra Georgia e Russia. Mosca oggi ha riferito di aver preso il controllo di Tskhinvali, capitale dell’Ossezia del Sud, la provincia autonoma in lotta per la secessione dalla Georgia con l’appoggio del Cremlino.

La stessa capitale, nella notte fra giovedì e venerdì, era stata presa dalle truppe georgiane, che si sono ritirate. Il governo di Tblisi riferisce che il proprio contingente è fuori dal territorio dell’Ossezia.

NUOVO FRONTE IN ABKHAZIA

Intanto, si è aperto un nuovo fronte da parte ora dei separatisti dell’Abkhazia, altra repubblica georgiana filo-russa. Il leader abkhazo Serghei Bagapsh ha dichiarato lo stato di guerra sulla maggior parte del territorio della repubblica secessionista per dieci giorni. Il parlamento abkhazo ha appoggiato la decisione, ordinando la mobilitazione di tutti i riservisti nella repubblica ribelle georgiana.

LA RUSSIA RAFFORZA IL CONTINGENTE

Stando al portavoce del ministero dell’Interno georgiano, Shota Utiashvili, durante la notte altri 6 mila soldati russi sarebbero entrati sul territorio della Georgia dall’Ossezia del Sud, attraverso il tunnel conteso di Roki, e ulteriori 4 mila sarebbero giunti via mare nel porto di Ochamchire, in Abkhazia.

RAID AEREI E BLOCCO NAVALE

Nel frattempo Mosca prosegue i raid aerei russi: all’alba è stato di nuovo colpito l’aeroporto di Tbilisi. Bombardamenti anche su Zugdidi, nell’ovest della Georgia, e sulla gola di Kodori, unica porzione di Abkhazia controllata dal governo centrale, che l’aviazione di Mosca martella ininterrottamente da sabato. Dal mare navi da guerra russe si sono attestate ai limiti delle acque territoriali della Georgia, nel Mar Nero, imponendo il blocco navale, così da impedire che armi e rifornimenti arrivino all’esercito georgiano.

MOSCA: “NESSUN RAID SU AREE POPOLATE”

Questo mentre lo Stato maggiore russo chiarisce: “Non abbiamo condotto raid aerei su nessuna area popolata della Georgia”, dice il generale Nogovitsyn. Lo stesso poi sottolinea: “La Russia non ha ricevuto alcuna proposta ufficiale dalla parte georgiana per l’avvio di un processo di pace e per porre fine allo spargimento di sangue. Dalla Georgia vogliamo azioni, non dichiarazioni”.

EMERGENZA PROFUGHI

Nel frattempo, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati ha chiesto accesso umanitario e un corridoio sicuro per migliaia di civili intrappolati dai combattimenti in Ossezia del Sud. Molte migliaia di profughi sono fuggiti dalla provincia separatista verso altre zone della Georgia, e un numero ancora maggiore in Ossezia del Nord, in Russia.

OGGI CONSIGLIO SICUREZZA ONU, BUSH ‘AVVERTE’ MOSCA

Intanto, dalla comunità internazionale numerosi gli appelli al cessate il fuoco. Tornerà a riunirsi oggi, alle 17, ora italiana, Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per trovare una soluzione diplomatica al conflitto tra Russia e Georgia. L’amministrazione americana del presidente George W. Bush, minaccia la Russia di “significative ripercussioni” nei rapporti tra Mosca e gli Stati Uniti.

EVACUATI ITALIANI IN GEORGIA

Anche dall’Italia il ministro degli Esteri, Franco Frattini, invita ad una pacifica risoluzione del conflitto. Nel frattempo la Farnesina ha fatto scattare da oggi pomeriggio l’evacuazione degli italiani presenti a Tbilisi, capitale della Georgia, che si recheranno a Ierevan, in Armenia. Solo una quindicina di italiani, residenti a Tbilisi, hanno chiesto di restare: si tratta per lo più di religiosi e dipendenti di organizzazioni internazionali. Altri connazionali presenti nelle località turistiche della costa nella zona di Batumi si stanno spostando via terra o con collegamenti aerei verso la Turchia.

IL PAPA: “CESSATE IL FUOCO”

Da Bressanone, dove si trova in vacanza, durante l’Angelus domenicale Papa Benedetto XVI, appellandosi alla comune eredità cristiana di Georgia e Russia, ha chiesto che in Ossezia del Sud “cessino immediatamente le azioni militari”, si riprenda la via del negoziato e “ci si astenga da ulteriori confronti e ritorsioni violente, che possono degenerare in un conflitto di più vasta portata”. Il Pontefice ha anche esortato la comunità internazionale e i paesi più influenti a promuovere iniziative per una soluzione pacifica e duratura. “Insieme ai nostri fratelli ortodossi – ha concluso il Santo Padre – preghiamo incessantemente per queste intenzioni, che affidiamo fiduciosi alla intercessione della Santissima Vergine Maria, Madre di Gesù e di tutti i cristiani”.

UCCISI DUE GIORNALISTI TURCHI

Due giornalisti sono rimasti uccisi in Ossezia del Sud mentre stavano seguendo l’andamento delle ostilità tra le forze della Georgia e quelle della Russia: lo ha riferito l’emittente radiofonica russa “Ekho Movsky”, senza ulteriori dettagli. Potrebbe peraltro trattarsi di due inviati della televisione turca “Kanalturk”, di cui era stato in precedenza reso noto il ferimento a Tskhinvali, capitale sud-ossetina. I due erano stati identificati dalla loro testata come Levent Ozturk, reporter, e Guray Ervin, operatore. Sarebbero stati raggiunti da proiettili vaganti mentre stavano attraversando in auto la città. L’agenzia di stampa “Anadolou” aveva peraltro precisato che i giornalisti erano stati soccorsi e ricoverati in un ospedale da campo russo.

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