Il tendine del “Dragone” Liu Xiang fa piangere la Cina

di Redazione

Liu XiangPECHINO. Più di un miliardo di tifosi convinti, quelli che erano pronti ad esultare per la vittoria sui 110 ostacoli di Liu Xiang, l’eroe nazionale, il dragone che passa gli ostacoli, abbattendo con la coda gli avversari.

Atleta gentile, delicato, intelligente, di gran classe, campione del mondo ed atteso da tutta la Cina alla sua impresa più bella, vincere a Pechino le sue Olimpiadi. Il sogno è stato spezzato, Liu Xiang, da tempo sofferente per una terribile tendinopatia, dopo una falsa, nell’ultima batteria dei 110 hs, ha preso la porta dell’uscita ed è andato via lasciando praticamente uno Stadio intero nello sgomento e tra le lacrime. Lacrime che hanno innaffiato in diretta tv le parole di Sun Haipeng, tecnico di Liu, che è stato travolto dalla delusione e si è sciolto in un pianto liberatorio. Il Dragone è ferito, ma non è morto, anzi questo suo essere vulnerabile, questo suo possedere un “tallone di Achille” ce lo rende ancora più bello ed umano. Grazie per le vostre lacrime fratelli di Cina, perché dietro ogni lacrima ci sono speranze e cuori che battono per davvero. La gioia è tornata solo dopo qualche ora quando Ylena Isinbaieva, la russa-formiana, ha aggiunto un altro centimetro al suo record mondiale dell’asta, il “teorema di Bubka” continua a fare proseliti, meglio così. Ma veniamo alla giornata.

Stephanie Brown-Trafton  Disco femminile

1. Stephanie Brown-Trafton USA 64,74

2. Yarelis Barrios CUB 63.64

3. Olena Antonova UKR 62,53

La sorpresa americana lascia tutti con il naso per aria, peccato per l’eterna seconda la cubana Barrios, ma la misura di Stephanie è di tutto rispetto.

Irving Saladino                Lungo maschile

1. Irving Saladino PAN 8,34

2. Godfrey Khotso Mokena RSA 8,24

3. Ibrahim Cameio CUB 8,20

Il “terribile” Saladino fa il suo gioco e vince un meritato titolo olimpico, davanti ad una altro grande talento che è il sudafricano Morena, peccato mancasse proprio il nostro Howe, che fa parte della grande “crisi” dell’atletica italiana.

Pamela Jelimko    Metri 800 femminili

1. Pamela Jelimko KEN 1.54.87

1. Janeth JepkosgeiKEN 1.56.07

3. Hasna Benhassi MAR 1.56.23

Una volta in questa specialità si divertivano le europee, ora è territorio delle africane, per la Jelimko c’è anche il primato mondiale di categoria, è infatti una junior.

Birmin Kiprop Kipruto    Metri 3000 siepi maschili

1. Birmin Kiprop Kipruto KEN 8.10.34

2. Mahiedine Mekhissi FRA 8.10.49

3. Richard Kipkemboi KEN 8.11.01

Medaglia al fulmicotone con un finale di Kipruto che batte il franco-marocchino di turno

Ylenia IsinbaievaSalto con l’asta femminile

1- Ylenia Isinbaieva RUS 5,05

2. Jennifer Stuczynsky USA 4,80

3. Svetlana Feofonova RUS 4,75

Rose rosse per la Isinbaieva e perché no per il suo allenatore, quel Vitaly Petrov, troppo poco capito in Italia.

Angelo Taylor        Metri 400 hs maschili

1. Angelo Taylor USA 47.25

2. Kerron Clement USA 47.98

3. Bershaw Jackson USA 48.06

Gli statunitensi hanno fame di medaglie, un bel 400 ostacoli per loro, anche se proprio qui pare non esistano più gli avversari di una volta.

Italia – Claudio Liccardiello sui 400 metri acciuffa la sua semifinale correndo in 45.24, terzo nella batteria di qualificazione. Nel martello Clarissa Claretti stacca il biglietto per la finale dopo il 71,82 di qualificazione che la pone al sesto posto, resta indietro Silvia Salis, ventunesima con 62,28. Va male Fabrizio Donato nel triplo con 16,70, nulla da fare.

Usain Bolt in semifinale dei 200 metri vince e convince, è pronto per un’altra grande impresa.

Domani 5 finali, tre maschili, alto, disco e 1500 e due femminili, 400 e 100hs.

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