BOLOGNA. Operazione antiterrorismo questa mattina a Bologna e nelle province di Ravenna e Como.
La Digos della Questura bolognese, in collaborazione con il Commissariato di Imola e la Digos di Ravenna, ha eseguito cinque delle sei misure cautelari in carcere emesse dal gip Rita Zaccarielli nei confronti di alcuni nordafricani accusati di associazione terroristica internazionale. Si tratta di sei tunisini che reclutavano soggetti pronti a immolarsi per la jihad (“Guerra santa”), ma erano disposti a farlo anche in prima persona. Due degli arrestati sono anche indagati per truffa aggravata con finalità terroristiche: organizzavano infatti falsi incidenti utilizzando poi le somme incassate dalle assicurazioni per finanziare operazioni eversive. Nel corso dell’operazione la polizia ha effettuato 15 perquisizioni tra Imola, Faenza e Como.
A capo della rete jihadista c’è un ex colonnello mujaheddin che ha operato in Bosnia durante il conflitto dell’ex Jugoslavia tra il ’92 e il ’95. Claudio Salzano, responsabile divisione antiterrorismo internazionale della direzione centrare polizia di prevenzione diretta dal prefetto Carlo De Stefano, che ha coordinato l’indagine, spiega che si tratta di “un reduce e la cui grande esperienza nel campo del reclutamento ne faceva il leader del gruppo”.