Imprenditore del beneventano rapito in Venezuela

di Antonio Taglialatela

Veduta di CabimasCARACAS. Un imprenditore originario della provincia di Benevento, Guido Mancini Calabrese, 53 anni, è stato rapito in Venezuela, nel quartiere Buena Vista di Cabimas, località dello Stato di Zulia, mentre era a bordo del suo fuoristrada.

Un commando armato composto da tre o quattro persone lo ha costretto prima a rientrare in casa e a consegnare denaro e oggetti di valore, poi l’ha portato via utilizzando la sua vettura. Il fatto è accaduto giovedì scorso ma solo oggi la stampa venezuelana ne ha dato notizia. Al momento è in corso una vasta operazione della polizia dello Stato di Zulia per rintracciare i rapitori che ancora non hanno avanzato richiesta di riscatto ai familiari, anch’essi residenti in Venezuela.

L’imprenditore, nato a San Lorenzello, nel beneventano, emigrato da trent’anni nel paese sudamericano, è rappresentante legale di un’impresa del settore petrolchimico, la M&P Supplies & Services (filiale della M-P srl di San Salvatore Telesino), insieme a Maria Porto de Mancini e Lenida Grossi.

Fonti dell’ambasciataitaliana a Caracas riferiscono che un esperto antisequestri, Giuseppe Scrima, si è trasferito a Cabimas, sulla costa orientale del lago di Maracaibo, per seguire il caso.

Mancini Calabrese è sposato con cinque figli, uno dei quali, Antonio, abita nel beneventano, gestendo un edicola a Cerreto Sannita.Spesso rientrava a San Lorenzello per trascorrere le vacanze, così come doveva fare proprio in questi giorni se non fosse stato rapito.

Il sequestro di Mancini, il 70esimo quest’anno nello Stato di Zulia, arriva a breve distanza dall’approvazione da parte del Parlamento venezuelano di una legge che inasprisce le pene per i responsabili di rapimenti, disponendo anche il blocco dei beni delle famiglie.

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