CATANIA. Antonino Speziale, il 18enne indagato per l’omicidio di Filippo Raciti, l’ispettore di polizia mortodurante incidenti avvenuti fuori dallo stadio ‘Massimino’ il 2 febbraio del 2007 durante il derby calcistico tra Catania e Palermo, parla per la prima volta di quella terribile sera.
Al suo fianco cera il padre ed i suo legali: “Del 2 febbraio dell’anno scorso ho ricordi molto labili, quello che è successo non lo ricordavo completamente, poi mi sono visto nel filmato. E’ vero, ho preso il sottolavello ma l’ho gettato in aria per togliermelo dalle mani e quando l’ho lanciato non c’erano esponenti delle forze dell’ordine. Sono cresciuto molto e in tutti questi mesi non ho mai avuto momenti di abbattimento e di sconforto. Il mio è stato un percorso di inserimento e di rieducazione”. Parlando poi dellispettore Raciti e del dolore della sua vedova dichiara: “L’ispettore Filippo Raciti era e resta un eroe ed è morto per servire lo Stato. Ma non sono stato io a ucciderlo. Mi spiace per quello che è successo a suo marito. Io non ho niente nei suoi confronti, né nei confronti della polizia”. Speziale ha già scontato un anno e mezzo per la condanna per resistenza a pubblico ufficiale, mentre per quanto riguarda laccusa di omicidio, il processo inizierà il 30 settembre prossimo. Lo stesso non potrà recarsi presso lo stadio ‘Massimino’ di Catania per i prossimi 5 anni.