MANDURIA (Taranto). Il cadavere carbonizzato di Giovanni Meo è stato ritrovato, questa mattina, nelle campagne tra Manduria e Uggiano Montefusco.
Lo scorso 30 luglio era stata denunciata la scomparsa del 47enne dipendente della Regione Puglia e, dopo pochi giorni, la tragica scoperta. Meo, descritto da tutti come una persona molto tranquilla, si è allontanato da casa dicendo alla moglie che sarebbe tornato di lì a poco. Purtroppo le cose non sono andate così, il cadavere è stato ritrovato con mani e piedi legati nel bagagliaio della sua auto, una Y10, completamente carbonizzata. A dare lallarme sono stati i proprietari terrieri che hanno notato lautovettura abbandonata e hanno allertato le forze dellordine. Le indagini, coordinate dal procuratore Vincenzo Petroccelli, proseguono e gli inquirenti stanno cercando di verificare se la vittima, negli ultimi tempi, avesse avuto qualche scontro con esponenti della malavita locale. Meo, comunque, sarebbe stato tenuto prigioniero per qualche tempo per poi essere ucciso. Solo lesame autoptico potrà chiarire le cause certe del decesso.