Olimpiadi, il pugile Russo in finale: sarà rematch dei mondiali

di Redazione

Clemente Russo PECHINO. Clemente Russo si qualifica per la finale del torneo di boxe, categoria pesi massimi, ai Giochi olimpici di Pechino. Il pugile marcianisano, oro ai Mondiali di Chicago nel 2007, ha battuto in semifinale l’americano Deontay Wilder col punteggio di 7-1.

Nella finale per l’oro, domani alle 15.21 ora italiana, “Tatanka” affronterà il russo Rakhim Chakhkeiv, già battuto nella finale dei Mondiali dello scorso anno. Nella prima semifinale, Chakhkeiv aveva sconfitto il cubano Osmai Acosta Duarte 10-5.

Per rispondere a un giornalista Usa che gli chiede del match, chiede al commentatore tv Rino Tommasi di fargli da interprete. Ma la performance fuori dal ring del pugile delle Fiamme Oro era cominciata prima. Appena arrivato all’incontro con la stampa nel Workers’s Gymnasium di Pechino, aveva chiesto come mai sul servizio d’informazione che ha sul telefonino vengano citati tutti gli altri azzurri ma lui mai. “Vediamo se almeno adesso che sono in finale – scherza – mi arriva un sms dove si parla di me”. Sempre a proposito di sms svela un rito scaramantico. “Quando combatto all’estero non rispondo a nessuno. Dal 2006, quando vinsi un torneo. Da quel momento ho fatto così – racconta il pugile – e mi ha portato bene”. Ma guai a parlargli di superstizione: “Sono cattolico, la storia di un uomo non la fanno certo le scaramanzie, ma le azioni”.

Nel match di oggi spiega di non avere avuto difficoltà contro l’acerbo avversario: “Wilder è molto più alto e ho fatto il necessario e sufficiente per batterlo, oggi ero al 70 per cento. Il cento per cento me lo tengo per la finale”. Poi passa alla dedica della vittoria con due destinatari, il suo concittadino Angelo Musone e il tecnico azzurro, Francesco Damiani: “Ai Giochi di Los Angeles nell’84 entrambi persero contro dei pugili Usa. Oggi li ho vendicati”.

La finale di domani contro il russo Chagaiev, la prima dopo vent’anni per il pugilato azzurro ai Giochi, sarà la rivincita del mondiale dello scorso anno: “Vinsi per 7 a 6, ma non ci devo pensare, per non partire troppo rilassato. Di certo sono più sereno sapendo di avere già una medaglia al collo”. Appagato quindi dell’argento sicuro? “No, sono venuto per vincere e dopo la vittoria aspettatevi una dedica speciale”.

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