In coincidenza con il concorso di Miss Italia, padre Antonio Rungi, teologo campano, religioso passionista, lancia un Concorso on-line su Sister Italia 2008 La Suora dItalia del 2008.
E mia intenzione precisa padre Rungi- pubblicare su apposito sito il volto delle suore più belle dItalia, con preventiva autorizzazione delle stesse, al fine di avviare un concorso on-line per individuare la suora più bella dItalia. Non dovranno sfilare su passerelle, né in abiti civili o religiosi, ma semplicemente inviare le foto più belle ed espressive che possono significare e dire qualcosa, sia su un piano esteticoche spirituale, a chi è chiamato a valutarle. Tuttavia sarebbe interessante allestire un vero concorso negli anni futuricon relativi premi da destinare a beneficenza per iniziative umanitarie degli istituti a cui appartengono le suore concorrenti. Non escluderei lipotesi di far partecipare, rivedendo le norme attuali del Concorso Miss Italia, a latere, delle Suore, molte delle quali sono davvero belle, intelligenti, preparate, colte, con un fascino spirituale ed umano che cattura linteresse dei giovani e dei grandi.
Molte delle suore ormai italianizzate precisa padre Rungi- provengono da Paesi ove la bellezza è una costante nelle donne che si consacrano a Dio nella vita religiosa; ma anche italiane doc, soprattutto in certe Congregazioni e istituti religiosi femminili presentano volti e nomi di suore di rara bellezza. Perché non sfatare il pregiudizio che a farsi suore sono solo ragazze non belle o non avvenenti? Perché non mostrare nel rispetto del pudore, della vita di consacrazione al Signore, anche i volti belli dei monasteri e dei conventi? Viviamo in un tempo in cui la visibilità è importante per far conoscere il proprio istituto e il carisma di una fondazione religiosa. Una visibilità espressa in parte con i vari siti internet che sono associati nella lista dei siti cattolici, ma che richiede di osare di più per rendere appetibile alle nuove generazioni di giovani cristiani anche la vita comsacrata tra le donne. Nellimmaginario collettivo conclude padre Rungi-passa unidea di suora e monaca triste, delusa della vita, non realizzata nel matrimonio o nei sentimenti, a volte delusa anche professionalmente e socialmente. Tutto lopposto della realtà e della verità entro le quali si muovono le scelte di consacrazione totale al Signore che fanno donne giovanissime, giovani ed adulte. E per lo più si tratta di donne davvero eccezionali, belle soprattutto nellanimo, ma sempre più frequntemente anche belle nella loro fisicità. D altra parte bisogna superare una concezione dualistica della vita umana, pensando che ciò che è importante è solo lanima, disprezzando ed umiliando il corpo; ma entrare in quella nuova concezione teologica ed etica che lanima e il corpo formano ununità biopsichica inscindibile, nella persona umana, per cui hanno entrambi diritto ad essere curati nel modo dovuto e nel rispetto che si deve al concetto del benessere, della salute e della felcità a cui tutti legittimamente devono aspirare e realizzare fin da questo mondo, seguendo ognuno la propria vocazione. Le Suore possono dare molto su un piano umano, formativo, spirituale ai giovani e alle giovani di oggi se oltre a curarsi spiritualmente, si curano anche corporalmente, presentandosi nella loro bellezza, quando cè, con il loro fascino che deve portare a Dio e allapprezzamento dei beni superiori. Una Suora santa, intelligente, ma anche bella può fare molto su un piano di evangelizzazione e di pastorale giovanile. Perciò vengano fuori e si rendano visbili le Suore che possono legittimamente aspirareal titolo di Sister Italia