AVERSA. Tornano a far bella mostra di sé nelle strade aversane i cumuli di immondizia, a ricordare, ove mai ce ne fosse bisogno, lattualità di unemergenza sanitaria ed ambientale mai andata veramente via.
Indipendentemente dagli ottimistici proclami del capo del Governo nazionale su una situazione più generale, Terra di lavoro soffre ancora una stagnazione, dovuta, evidentemente, sia ad una mancata organizzazione complessiva, che alla cattiva volontà dei singoli. Se, infatti, è vero che il Consorzio unico, varato dal sottosegretario Guido Bertolaso, tarda a rivelare le regole preposte ad una sua effettiva funzionalità, gli Enti locali, dal canto loro, nellambito delle proprie competenze, sembrano prendere sotto gamba un problema che, invece, dovrebbe rappresentare il problema per eccellenza per ogni amministrazione comunale che si rispetti.
Ad Aversa, in particolare, si sente ancora parlare troppo poco di raccolta differenziata e di isole ecologiche per le quali Ciaramella e i suoi già potrebbero preparare un piano organizzativo di massima da presentare al Consorzio unico. Questo in modo da farsi trovare pronti una volta superati gli ostacoli di tipo burocratico, economico e giuridico. In riferimento a questi ultimi, inoltre, cè poca chiarezza. Poca trasparenza sia da parte di un Consorzio unico, allo stato troppo distante dalle esigenze impellenti delle comunità, sia da parte del sindaco Ciaramella che si è limitato, sino a poco fa, a rivendicare una posizione di autonomia per i comuni sapendo bene che questa richiesta è al momento non ricevibile,visto e considerato che il Governo Berlusconi ha previsto per
Sfugge la ratio di certe rivendicazioni del primo cittadino aversano, quando, invece ,qualcosa autonomamente già potrebbe fare come informare i cittadini in modo chiaro e veritiero sul rapporto sostanziale che attualmente continua a legare Comune di Aversa e il fu consorzio Geo Eco (attualmente oggetto delle attenzioni della magistratura), presentare alla comunità il quadro economico che incide su questo rapporto, chiarire i diritti ed i doveri che ciascuno continua ad avere, al momento, nei confronti dellaltro e sulla base di questo chiedere il rispetto di quanto ancora vigente. Passo immediatamente successivo sarebbe quello di divulgare la cultura della raccolta differenziata, attraverso la predisposizione di depliant informativi e visite nelle scuole.
Infine, individuare una zona per il deposito di rifiuti ingombranti. Di tutto questo, invece, manco a parlarne. Perché? Tra le altre cose lavvio, ormai prossimo, dellanno scolastico fa sì che lemergenza in atto possa avere risvolti ancora più incresciosi.
Intanto, procedono le disquisizioni interne ai partiti ma il sospetto che esse non riguardino da vicino le problematiche della cittadinanza aversana è assai forte.