L’Opg di Aversa si “sdoppia”

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Passaggio storico per l’ospedale psichiatrico giudiziario “Filippo Saporito” di Aversa che, seguendo i dettami della normativa in materia voluta dall’ex governo Prodi si sdoppia in due.

Una parte ancora sotto il regime penitenziario che vede quale nuovo responsabile, alle dipendenze del ministero della giustizia, la dottoressa Carlotta Giaquinto, ed una parte direttamente connessa alla sanità pubblica che continuerà ad essere diretta dal direttore della struttura fino ad oggi, il dottor Adolfo Ferraro, che assume la carica di dirigente sanitario dell’Asl Ce2. Ferraro dirigerà quella che attualmente viene definita struttura complessa per pazienti lungodegenti.

Un avvicendamento che si inquadra, come già detto, nella scia del rinnovamento del settore degli ospedali psichiatrici giudiziari italiani che saranno sottratti, man mano, all’amministrazione penitenziaria per passare a quella sanitaria, anche in considerazione del fatto che si parla di malati di mente, spesso abbandonati dalle famiglie, costretti a rimanere a tempo indefinito nei “manicomi criminali”. Una situazione che spesso ha portato, come i dati proprio del “Saporito” di Aversa tragicamente dimostrano, ad una sanguinosa scia di suicidi proprio tra quei soggetti che avrebbero potuti essere liberi e non vi erano strutture pubbliche pronte ad accoglierli. Una situazione che aveva più volte fatto affermare allo stesso Ferraro, nei mesi scorsi, che “si è davanti ad una situazione paradossale. Potremmo dimettere il sessanta per cento degli internati, ma dal dicembre 2006 la situazione non fa che peggiorare. Questi casi portano allo sconvolgimento anche degli operatori penitenziari che pure riescono a vanificare numerosi tentativi di suicidio. Sono direttore da 10 anni, ma solo in questi ultimi mesi, con questo carico e con l’assenza delle Asl stiamo giungendo alla tragedia. Facciamo di tutto per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica”. Ora la situazione dovrebbe migliorare.

L’esperienza aversana ha un solo precedente ed è relativo all’opg di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova. Dopo Aversa seguiranno gli altri opg italiani: Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia e Barcellona Pozzo di Gotto. Le strutture sanitarie che prenderanno il posto dei “manicomi criminali” entro due anni saranno anche “territorializzate”. Al “Saporito”, infatti, dovrebbero essere ospitati solo pazienti di Campania, Puglia e Abruzzo.

Intanto, nella mattinata di ieri, la neo direttrice Carlotta Giacquinto ha portato il suo saluto al sindaco di Aversa Mimmo Ciaramella. “Nel rapporto tra territorio ed opg – ha dichiarato il primo cittadino – le due realtà devono reciprocamente aprirsi e la città offrire, quando ne ricorrono i presupposti, le condizioni migliori per poter recuperare ed integrare persone che soffrono. Abbiamo intenzione di porre in essere un protocollo d’intesa con l’ospedale psichiatrico giudiziario per impiegare coloro i quali possono dare una mano, per esempio nella manutenzione del verde o in altri piccoli lavori, per i quali spesso vengono impiegate ditte esterne. È il primo importante passo della disponibilità della Città verso coloro che hanno sulle spalle un passato sofferenza e di malattia”.

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