AVERSA. Se è vero che, come recita un vecchio detto, la civiltà di un paese si vede dal come viene tenuto il cimitero, allora ad Aversa di civiltà non deve essercene poi tanta.
Lavevamo detto alla fine agosto, osservando le condizioni in cui era tenuta larea antistante lingresso del cimitero cittadino dove non cera un metro di territorio che non fosse coperto di foglie secche e rifiuti di ogni tipo, inclusi residui di incontri amorosi clandestini. Speravamo che la segnalazione andasse a segno, speravamo che stimolasse lorgoglio di chi è preposto alla cura del verde pubblico, dellambiente o, magari, alla gestione della struttura cimiteriale. Considerando poi che sul libro paga comunale esistono (pare) anche i giardinieri speravamo in un intervento che ripulisse la zona. Tanto più che in quello stesso mese di agosto era in atto il rifacimento completo, ancora in corso dopera, dei parcheggi antistanti il cimitero. Invece niente. Nessuno si è preoccupato di far rimuovere i cumuli di foglie che incorniciavano, dai due lati, lingresso del cimitero e facevano da cornice anche al muro di recinzione, insieme a carcasse di mobili, sacchetti neri e tanto altro. A dirla tutta, però, in realtà, un intervento cè stato. Realizzato da mani anonime che hanno deciso di risolvere il problema dando fuoco a tutto quanto giaceva per terra in quella zona. Il risultato è che ora la discarica creata dalle foglie e da tutto quanto era stato depositato non cè più, ma in cambio cè tanta, tanta cenere e residui tossici, perché è appena il caso di ricordare che la combustione della plastica dei sacchetti neri e delle altre cose depositate in quella discarica genera diossina e catrame. Tutte sostanze che è dimostrato di sicuro non fanno bene alla salute. Ma poco importa tanto nel cimitero ci sono solo morti. Però, considerando il volume del fuoco creato della montagna di rifiuti incendiata dagli ignoti, viene dobbligo domandare come sia stato possibile che lazione del piromane sia passata inosservata?!