NAPOLI. Mentre il Paese, alle prese col delicato dibattito sul federalismo fiscale, stringe la cinghia congelando le pubbliche amministrazioni, prime fra tutte quelle comunali, ad uno stato di semiparalisi, in Consiglio regionale non si lesina in profumate consulenze. Lo afferma il presidente del gruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Paolo Romano.
Non siamo avvezzi alle denunce politiche né daltra natura, tuttavia lincarico affidato dalla presidente Lonardo allex assessore De Flaviis suona davvero oltraggioso e non solo per i 50mila euro lanno accordatigli. Che fine ha fatto la tanto sbandierata questione morale dei costi di una politica che ancora oggi non sembra lesinare in ripescaggi di amici, famigli e clientes? Al di là di quali competenze possa vantare il beneficiario di questa ennesima pesca miracolosa, questione comunque non secondaria, non possiamo non chiederci se la stessa sia poi opportuna rispetto ad una materia, quella dei rifiuti, che peraltro il Consiglio regionale ha già ampiamente disciplinato con legge. Ma questa vicenda offende anche e soprattutto lo sforzo e i sacrifici che il Paese sta compiendo per rimettere in ordine lintera macchina pubblica che vede ancora oggi, proprio in ordine alle dotazioni organiche degli enti, forti sperequazioni tra un territorio e un altro o tra un comune ed un altro dello stesso territorio. Basti pensare al confronto tra Giugliano e Salerno, due realtà che per superficie e popolazione potrebbero essere assimilate ma che vede la prima poter contare solo su 220 dipendenti comunali e 30 vigili urbani, a fronte dei 1.200 dipendenti comunali e dei 250 vigili urbani della seconda. In questo senso, anche in considerazione della pesante riduzione delle risorse previste per il fabbisogno delle amministrazioni comunali, su quella consulenza qualcuno dovrebbe più di una spiegazione.
La determina con la quale la presidente del Consiglio affida allex assessore del Campanile De Flaviis la consulenza riguarda i rapporti con gli enti anche, ed è specificato,in ordine alla gestione del ciclo dei rifiuti, materia sulla quale non ci risulta alcuna competenza del beneficiario in questione. Il costo è di 3.600 mensili euro, per ora per quattro mesi prorogabili (in un anno fanno 43.200 euro). Il fatto che siano lordi o netti può inoltre interessare lintestatario, non certo il contribuente. In questa vicenda, per essere chiari, appare evidente che, come nella migliore delle parabole, al figliol prodigo gli si socchiude la porta per consentirgli di entrare poi a pieno titolo e in pianta stabile, magari, possiamo ritenere, attraverso il sistema della mobilità. Va da sé, ma questo lo si comprende anche nelle discussioni da bar, che una cosa è, lavvalersi, per chi ha in segreteria personale esclusivamente amministrativo, di specifici profili professionali per specifiche materie, altro è quello che appare un uso delle risorse pubbliche a mero scopo di compensazione politica. E coi soldi dei contribuenti. Altra cosa evidente, stando ai toni della replica, è che abbiamo colpito nel segno.