CASERTA. Provincia di Caserta ancora sotto la lente di ingrandimento per lemergenza rifiuti. Ora il problema vero diventa il difficile passaggio dai Consorzi di bacino al Consorzio Unico voluto dal governo.
In pratica i tre consorzi preesistenti a Caserta e i cinque di Napoli ora fanno tutti parte di una sola identità chiamata a risolvere le grosse problematiche dei rifiuti in queste due province al centro dellocchio del ciclone.
Il grosso problema di cui sente tutto il peso il sottosegretario Guido Bertolaso è quello del più che probabile sabotaggio dei mezzi di raccolta dei rifiuti proprio nella provincia di Caserta e in modo particolare nellarea dellagro aversano. Dei 240 camion per la raccolta, acquistati dai consorzi di bacino in questi anni, con i soldi dei contribuenti, solo una settantina sono in funzione, gli altri sono nei depositi, perché non funzionanti, alcuni addirittura in queste anni sono stati rubati e mai più ritrovati, quasi si trattasse di caramelle. Il sabotaggio dei mezzi per lo più avviene durante la notte, tanto che proprio Bertolaso dice stiamo pensando di parcheggiarli nellaeroporto militare di Grazzanise, per evitare ulteriori sabotaggi. Una soluzione certamente incredibile per una situazione più che incredibile.
Le spinte a che il Consorzio Unico non parta sono fortissime, da più realtà locali si alzano le voci forti dei Sindaci, che chiedono di potersi riappropriare della gestione rifiuti nellambito territoriale, su tutti il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, ma pare che da questo orecchio il Governo sia completamente sordo, ritenendo che le soluzioni proposte sono le uniche per uscire dalla debacle in cui versa lo smaltimento rifiuti in Campania. Ma ancora Bertolaso rincara la dose: A cavallo del fine settimana, ci sono comuni che si rilassano determinando un accumulo di spazzatura in strada il lunedì. Questo non si può certo ascrivere alla struttura di Governo, che ha compiti di indicare dove deve essere portata la spazzatura.
Ulteriore problema caldo viene poi identificato sul personale che il Consorzio Unico eredita dai Consorzi di Bacino. Dei circa 2500 lavoratori che il Consorzio Unico eredita , sono identificabili circa 600 esuberi. Cè poi il bubbone di uno dei Consorzi di Napoli, che da ben sette anni ha in carico 180 lavoratori che non hanno mai fatto nulla, se non percepire lo stipendio, una situazione aberrante. E una situazione delicata continua Bertolaso – perché si tratta di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, di persone che hanno famiglia.