CAPUA. Indubbiamente rappresenta una comoda variante per chi transitando per Capua deve raggiungere la statale 7 bis o l’Appia. Via Falliti, la recuperata arteria periferica da poco riaperta dopo i necessari lavori di bitumazione della carreggiata, permette di evitare l’intasatissimo quadrivio «Caputo» dove nelle ore di punta le macchine sono praticamente ferme.
Una comodità, grazie anche al cavalcaferrovia realizzato dalle Ferrovie Italiane che ha eliminato così l’inconveniente del passaggio a livello, ma anche utilissimo al traffico di una città che scoppia letteralmente, attraversata com’è da migliaia di automezzi di passaggio. Gli automobilisti diretti o provenienti da San Tammaro e zone aversane, dopo due mesi di chiusura ora possono contare su questa arteria che entro il mese sarà intitolata al compianto commissario di Ps, Francesco Di Rauso. «I lavori in via Falliti – spiega il consigliere comunale delegato alle periferie, Gianfranco Vinciguerra – erano di vitale importanza per alleggerire il traffico in un punto nevralgico della città ma anche per dare una percorrenza dignitosa ai residenti. Ricordo che proprio la periferia sud sarà interessata da una totale opera di recupero da qui a qualche tempo». Vinciguerra è anche colui che cura, per conto dell’amministrazione comunale, i rapporti con il comando di polizia municipale. E ne tesse le lodi, specie dopo il blitz notturno di pochi giorni fa nel centralissimo corso Appio. «Non posso che complimentarmi con gli agenti, – afferma – per il loro impegno nel controllo del territorio e nel prevenire infrazioni al codice della strada». Con l’assunzione di 18 vigili part-time e con le unità già in quota, il comandante Carlo Ventriglia può organizzare il servizio in maniera efficiente e perfino posti di blocco dei caschi bianchi con benefici risvolti sul comportamento degli utenti della strada. I loro sforzi, però, andrebbero aiutati con una segnaletica puntuale (specie quella orizzontale, praticamente inesistente) che permetta l’esatta contestazione di eventuali violazioni al codice e con ausili tecnologici che vadano al di là degli autovelox, forse più utili alle casse comunali che alla viabilità vera e propria. «Ben vengano i posti di blocco ed i blitz notturni – dice un commerciante del centro – ma sarebbe anche opportuna una maggiore prevenzione in punti della città dove notoriamente vengono commesse infrazioni. Qualche esempio? L’innesto di via Conte Landone sull’Appia dove c’è un divieto di svolta a sinistra sistematicamente disatteso, le auto parcheggiate perfino in curva nei pressi dell’università e quelle lasciate in sosta sullo stop vicino al centro SS. Filippo e Giacomo. E di esempi se ne potrebbero fare ancora tanti. La morale è che si deve prevenire e reprimere a fondo prima in casa, ovvero in tutto il centro storico, e poi all’esterno, sulle strade ad alta densità di traffico. Meglio ancora se contemporaneamente».
Il Mattino (STEFANO CANCIELLO)