Addio al maestro Tonino Diomaiuta

di Redazione

Antonio DiomaiutaCARINARO. Domenica scorsa è deceduto nella sua abitazione di Vico Assunta, a Carinaro, il maestro ebanista Antonio Diomaiuta.

Nobile figura d’uomo e d’arte dopo una brevissima malattia ha esalato l’ultimo respiro tra le cure amorevoli e premurosi dei cari figli. Persona seria, rispettosa e garbata certamente lascia un vuoto incolmabile. Molto noto nel suo campo lavorativo, seppure bidello in quiescenza della locale scuola media di Carinaro, fino all’ultimo curava, dirigeva e insegnava ai figli le sue maestrie di come trattare il mobile e qualsiasi opera che gli veniva sottoposta alla sua attenzione. Era un ebanista di vecchio stile e fine nell’operare, conosciuto non solo nell’agro Aversano bensì in tutta la regione Campania. Diverse personalità e famiglie possessori di mobili antichi o suppellettili hanno varcato il portone della sua abitazione ubicata alle spalle del settecentesco Palazzo De Angelis in Carinaro.

“Del maestro Tonino Diomaiuta ci sono diversi fatti da menzionare – ci dice Giuseppe Barbato, presidente della Arciconfraternita “S. Eufemia” e Amministratore Comunale di Carinaro – e cioè: nella scuola media ‘G. Petrarca’ di Carinaro, a cavallo degli anni 70/80, figura di spicco del personale non docente con la sua spigliatezza nel saper parlare era tenuto molto in considerazione dai suoi colleghi e dai suoi superiori. Poi è stato il restauratore di diverse statue nella nostra parrocchia di S. Eufemia come la statua dell’Addolorata, di San Giuseppe, di San Antonio Abate e alcuni quadri di notevole interesse artistico come quello della Beata Vergine del Buon Consiglio e il maestoso quadro raffigurante S. Eufemia del XVII secolo attribuito al Solimena. Come pure il restauro totale del rosone ligneo in oro zecchino raffigurante lo Spirito Santo che campeggia nell’androne principale della chiesa. Ma l’opera più grande compiuta dal maestro ed amico Diomaiuta – continua commosso Barbato – è stata l’aver restaurato alcuni anni fa il simulacro ligneo di S. Eufemia. Ricordo la sua commozione e la fierezza che gli sprizzava dagli occhi allorquando andavamo a vedere come procedevano i lavori di restauro. Era un fiume in piena, iniziava a parlare e ci diceva tutto quello che aveva fatto fino a quel momento. Riportò la statua della santa agli antichi colori e addirittura alla porcellana delle mani che in diversi anni erano state coperte da pitture varie. Un genio, uno specialista del mestiere era il caro Tonino. Quante volte si intratteneva a conversare con me perché mi diceva: ‘Io ti conosco da piccolino quando venivi con Zia Nunziata da mia moglie e mi fa sempre piacere la tua presenza in casa mia’. Era vero, voleva sapere in paese e in parrocchia cosa si realizzava, era sempre desideroso di novità e qualche avvenimento che era accaduto negli ultimi tempi. Ai figli Luigi, Palma, Rosa, Maria, Raffaele, Mario e Andrea vanno le sentite e commosse condoglianze. Con la fierezza e la consapevolezza che hanno avuto un genitore bravo, umile, generoso e onesto e che a noi amici ci lascia un vuoto che difficilmente verrà colmato”.

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