Docenti precari: “Il governo fa classismo”

di Redazione

 CASERTA. Il Comitato dei Docenti Precari della provincia di Caserta invita tutti a leggere quanto scrive una loro (forse futura) collega.

“Il ministro Gelmini mi ha fatto tenerezza! E’ successo lunedì notte, durante la trasmissione di Vespa, quando sono rimasta allibita di fronte a questo Ministro che di scuola di fatto non sa proprio niente ed è costretta a cavarsi dai guai ripetendo allo sfinimento il ritornello dei tagli necessari al bilancio e degli sprechi (sigh!) che si farebbero nella scuola. Dalle dichiarazioni di Maria Stella è apparso evidente che siamo di fronte ad un Ministro che di scuola primaria sa poco e niente, che confonde maestro unico con maestro prevalente, tempo pieno con doposcuola, compresenza con contemporaneità, insegnanti di modulo e insegnanti in classe e potrei continuare nell’elenco. E queste non sono sottigliezze. Chi conosce il mondo della scuola ne comprende la fondamentale differenza e conosce la loro ricaduta nell’organizzazione scolastica. Spiace constatare che, di fronte a tale situazione, ci sono voci di autorevoli persone di scuola (almeno tali li ritengo) che forse si lasciano abbagliare dalle voci suadenti di certe chimere o dalla moda del momento ed escono sui giornali locali con dichiarazioni superficiali a dir poco sbalorditive e nostalgiche sulla loro brava maestra di un tempo.

Sveglia ragazzi! La scuola è cambiata e si è data una struttura e degli obiettivi ben diversi da quelli di 50 anni fa (per fortuna). Proviamo ad affrontare i colpi bassi dei delfini del governo che sbandierano ad hoc i 9 insegnanti per classe di Albate (che sono certa non sono ciò che appare dai media, ma se anche fosse così si tratterebbe allora di una anomalia da affrontare che non rappresenta certamente la situazione generale della scuola). Sarebbe interessante avvertire il ministro Gelmini che l’insegnamento della lingua straniera, della religione cattolica, dell’informatica, e i progetti per l’integrazione degli stranieri (spero che non intenda sopprimerli, ma lo temo fortemente) comunque impediscono il mantenimento di un maestro unico per classe. Ed occorre anche dirle che la sorveglianza durante la mensa assorbe un buon numero di ore di lavoro dei maestri che spesso annullano le ore di contemporaneità (nella mia scuola accedono al servizio mensa circa 170 alunni, il rapporto alunno-maestro è 1 a 30, servono 6 docenti per due ore al giorno). Vuoi vedere che demanda tutto ai Comuni? Ci aveva già provato il ministro Moratti!

Ai genitori e agli italiani benpensanti, quelli pronti a sparare su questa Italia da buttare fatta da ladri, fannulloni, evasori,… (che sono sempre gli altri naturalmente) proviamo a ricordare che nella scuola del maestro unico:

1- c’erano le CLASSI DIFFERENZIALI (le chiamavano le classi degli asini)

2-gli alunni diversamente abili frequentavano le SCUOLE SPECIALI. (ora sono inseriti con l’accompagnamento di un insegnante di sostegno, ma solo per alcune ore, nel tempo restante è l’insegnante di classe che se ne occupa)

3-in classenon c’erano bambini stranieri non italofoni

4- i bambini che non imparavano venivano semplicemente BOCCIATI , ora per sostenere i bambini in difficoltà si prevedono progetti di recupero utilizzando le “poche” ore di contemporaneità disponibili.

Questa è la scuola alla quale pensa il governo?! Spieghiamolo alle famiglie! Verso la (contro)riforma Tremonti-Gelmini stanno circolando parecchi documenti, tanto condivisibili quanto spesso inefficaci! Inefficaci perchè come al solito siamo disarmati di fronte allo strapotere dei mezzi di comunicazione (la madre delle CASTE). Stiamo discutendo perlopiù fra noi, in ambiti comunque circoscritti e limitati, mentre sui giornali e in tv circola una vergognosa campagna di sostegno al Ministro sorretta da pilastri fatti di qualunquismo, di pressapochismo, quando non di consapevole falsità. Nelle scuole i docenti hanno all’inizio dell’anno scolastico molte occasioni per incontrare i genitori, in ambiti istituzionali ed anche in momenti informali. Utilizziamoli per spiegare ciò che sta accadendo.

Il maestro unico può diventare uno specchietto per le allodole (cito il detto solo per chiarezza, ovviamente le allodole non hanno niente a che fare con i genitori), ma basta poco per smontare questa illusione, fosse anche solo il timore che il figlio si ritrovi con una insegnante sgradita: preoccupazione di tutto rispetto se consideriamo l’importanza che il confronto tra più docenti ha nella analisi e valutazione dei comportamenti e delle relazioni tra i bambini e con i bambini. Chi è fuori dalla scuola non è esonerato dall’impegno personale nel contrastare le malefatte del governo, almeno in questo settore che mi sembra abbastanza sentito da tanti, se non da tutti.

L’operazione del governo nasce da un problema economico forse ma ha un pericolosissimo sapore classista che non possiamo subire. Buon lavoro a tutti!”.

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