Il Movimento per la Pace incontra la comunità africana

di Redazione

Ulivo della PaceCASTEL VOLTURNO. Il 21 settembre, Giornata Mondiale della Pace indetta dall’Onu, il movimento per la Pace di Caserta è andato a Castel Volturno per solidarizzare con la comunità africana dei padri comboniani, retta da padre Giorgio Poletti ed esprimere loro tutta la vicinzanza per quanto accaduto nei giorni precedenti.

Al Centro Fernades dove é posto l’Ulivo della Pace, alle ore 11, si é celebrata la messa in occasione anche della giornata annuale dedicata alle Immigrazioni. Ha presieduto la celebrazione monsignor Bruno Schettino, vescovo della Diocesi di Capua che, nel portare il suo saluto ai fratelli immigrati africani, ha fatto leggere da padre Giorgio Poletti il Messaggio straordinario scritto in seguito all’efferata strage di San Gennaro.

Agnese Ginocchio con gli immigrati e il Vescovo SchettinoHanno portato il loro saluto al Vescovo, a padre Poletti e ai fratelli della comunità africana, il dottor Tommaso Morlando dell’associazione “Officina Volturno” e dirigente Italia dei Valori, settore Criminalità organizzata Trasparenza pubblica Amministrazione, visibilmente provato per quanto accaduto nel suo territorio. Il dottor Morlando in seguito all’ennesima strage aveva inviato una richiesta di aiuto allo Stato affinché Castel Volturno potesse diventare un fatto nazionale; e la testimonial ed Ambasciatrice per la Pace Agnese Ginocchio, che dopo il messaggio del dottor Morlando aveva fatto sentire il suo sostegno inviando a sua volta alle redazioni dei giornali internet un forte messaggio di condanna in merito ai gravi fatti accaduti. Agnese Ginocchio aveva portato eccezionalmente con sé la Colomba della Pace di Assisi”, Ambasciatrice di Pace e di riconciliazione in segno di comunione con la comunità africana di Castel Volturno.

da sin. Ginocchio, Morlando e Padre PolettiEd infine la presenza di una cittadina originaria di Casal Di Principe, che sconvolta per l’accaduto si era recata sempre nella stessa mattinata a Castel Volturno per esprimere solidarietà e vicinanza alla comunità africana.

Di seguito riportiamo la lettera che questa cittadina (ha preferito restare nell’anonimato, noi rispettiamo la sua volontà) ha scritto di getto nella prima mattinata del 21 Settembre, prima di recarsi a Castel Volturno. La lettera, particolarmente significativa é rivolta ai fratelli africani. Volontà della cittadina di Casal Di Principe deporre questa lettera proprio sul luogo dove si era consumata la strage di camorra. Per motivi di sicurezza non é stato possibile recarsi nella stessa giornata sul litorale domizio, perché la zona era ancora bloccata dalle forze di sicurezza. “Si spera che quanto prima ci si possa recare in quella zona – spiega Agnese Ginocchio – e deporre la lettera sul luogo della strage”. foto di Andrea Pioltini

TU NON UCCIDERE” (V Comandamento)

“Cari Fratelli africani PERDONATECI! Se siamo CANI MUTI ma anche SORDI e non solo, ma che della ‘CONVERSIONE’ ci siamo fatti un ‘PARAVENTO’ per coprirci anche gli occhi, sfigurando le parole di CRISTO per legittimare il CARNAIO. PERDONATECI!

Ecco, i nostri silenzi che sembrano dettati dalla prudenza DOVE ci PORTANO!

Ecco, le nostre pie PREGHIERE davanti a STATUE IMPASTATE con il sangue dei nostri agnelli(1) dove ci conducono! PERDONATECI!

Se l’intera cristianità avesse fatto una potente unica protesta non si sarebbe evitato il disastro? PERDONATECI cari fratelli Africani!”

Firmato: Una Cristiana di Casal Di Principe. 21 Settembre 2008

Note(1): Il sangue dei nostri Agnelli: L’autrice del messaggio si riferisce agli agnelli che hanno ucciso per venderli e raccogliere così i soldi per la realizzazione di una statua di papa Giovanni Paolo II posta nella piazza di Casal di Principe. I soldi raccolti dai fedeli della chiesa parrocchiale – aveva raccontato la cittadina di Casal di Principe – oltre alla realizzazione della statua erano serviti anche per sfamare i figli dei boss camorristi.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico