ST.PAUL (Minnesota). Si è presentato agli elettori americani come colui che cambierà lAmerica. John McCain ha esordito affermando: So come fare, ho il passato e le cicatrici che lo provano: Obama non li ha.
Il candidato repubblicano, infatti, ha infiammato la platea di elettori accorsi in Minnesota per la convention: Mi sono innamorato del mio paese quando ero prigioniero nel paese di qualcun’altro. L’ho amato non solo per i molti comfort che la vita offre qui. L’ho amato per la sua fede nella saggezza, nel giudizio e nella bontà della sua gente. Da allora sono diventato una persona diversa, non mi sono più sentito solo una persona. Ero anche il mio paese.
Mc Cain ha affrontato anche il tema della tensione nel Caucaso, dichiarando: Da presidente, lavorerò per stabilire buone relazioni con la Russia, così che non dobbiamo temere il ritorno della Guerra Fredda. Ma non faremo finta di non vedere aggressioni e illegalità internazionali che minacciano la pace e la stabilità del mondo.
I riferimenti al suo avversario sono inevitabili, ed è per questo che McCain prendendo in prestito lo slogan del democratico Barack Obama, afferma: Il cambiamento sono io. Obama ha il mio rispetto e la mia ammirazione, nonostante le differenze sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono, siamo americani. Il candidato repubblicano ha anche esposto la sua linea governativa: I rancori di partito che impediscono di risolvere i problemi sono solo un sintomo, una conseguenza dell’egoismo di chi a Washington non lavora per il paese ma per se stesso. Ho lavorato insieme a colleghi di entrambi i partiti per risolvere problemi che dovevano essere risolti e questa sarà la maniera in cui mi comporterò da presidente. Chiederò a democratici e indipendenti di lavorare con me. E la mia amministrazione fisserà un nuovo standard di trasparenza e responsabilità.
Durante il discorso di McCain non sono mancate le contestazioni. Prima un ragazzo che ha mostrato alcuni cartelli con scritto: McCain ha votato contro i veterani, Non si vince la guerra con l’occupazione. Dopodiché due manifestanti pacifiste delle “donne in rosa” hanno cercato di urlare degli slogan ma sono state zittite dalla platea che continuava a gridare: Usa, usa. Il discorso del candidato repubblicano è durato circa quaranta minuti e concludendo cui ha tenuto ad affermare: Non cè dubbio che vinceremo queste elezioni.
La convention si è conclusa in tradizionale stile americano con una pioggia di palloncini e stelle filanti dai colori blu, bianco e rosso e una colonna sonora degli Heart intitolata Barracuda in onore della candidata vicepresidente Sarah Palin, il cui soprannome è appunto barracuda, che è stata una delle protagoniste indiscusse della convention repubblicana.