ROMA. Gianfranco Fini ne aveva parlato quando era vicepremier nel primo governo Berlusconi, generando qualche imbarazzo all’interno del suo partito. Ora Walter Veltronisi dimostra sulla stessa lunghezza d’onda e invoca il voto agli immigrati per l’elezione di sindaci e presidenti di provincia e Regione.
Lei stesso – scrive il leader del Pd a Fini – dimostrò sensibilità e apertura sulla possibilità che coloro che sono residenti in Italia da un certo numero di anni, anche se non in possesso della cittadinanza italiana, potessero esprimere il loro voto. Nella sua lettera alla terza carica dello Stato Veltroni aggiunge che non è più tempo di pregiudizi dettati da ideologie o da semplificazioni prodotte da unattenzione, anche mediatica, che invece di rappresentare la realtà la distorce e la esaspera. Anche perché troppo frequenti e preoccupanti sono gli episodi che segnalano il diffondersi di un virus pericoloso, nocivo socialmente, fatto di intolleranza, di pulsioni xenofobe, di chiusura, di ostilità, fino alla tentazione aberrante del farsi giustizia da sé. Il leader del Pd ricorda, infine, che chi da tempo risiede in una delle città, chi ha i propri figli che studiano qui e che saranno gli artigiani, gli operai, i commercianti e i dirigenti di domani, come ha il dovere di pagare le tasse e di rispettare sempre e comunque la legge, deve aver riconosciuto tra gli altri diritti quello di contribuire a scegliere i suoi amministratori.