MARCIANISE. “Il manifesto affisso da Forza Italia circa l’atteggiamento da noi tenuto nella vicenda Outlet, ha toccato il punto più basso possibile del confronto politico e ne sono chiari gli ispiratori e redattori considerato il raffronto che se ne vuole fare tra l’attuale momento in cui il partito è da me rappresentato rispetto ad uno meno recente (Quando c’era lui, caro lei, i treni arrivavano in orario …).
Se a qualcuno fossero sfuggite le motivazioni per le quali l’UDC, qualche anno fa, decise di cambiare la guida politica del partito, oggi ne può cogliere appieno ogni più recondita venatura. Mai avrei voluto aprire un fronte del genere ma devo constatare che chi trasmigra porta con se “armi e bagagli” in una nuova esperienza nella quale riesce a trasfondere i meriti ed i difetti che ne sancirono la necessaria resa. Cosa del resto naturale considerato che identica considerazione si può fare anche nel mio caso.
Francamente sapevo fosse in cantiere, nel centrodestra marcianisano, un’azione nei nostri confronti in reazione a quelle che vengono considerate reciproche aperture a livello provinciale. Non ci aspettavamo, però, un simile colpo basso, soprattutto perché proveniente da chi, per la assidua frequentazione della vegetazione di Piazza Umberto I°, è conoscitore di persone, fatti e retroscena ma anche della verità pur dimostrando in varie occasioni di non essere apostolo di questa. Non so per Forza Italia a cosa serva, seppure dopo la overdose elettorale, una tale sortita proprio nel momento in cui ha avviato nella nostra provincia, assieme ad Alleanza Nazionale, una guerra, da noi condivisa, nei confronti dei mestatori della verità quali sono quelli che si ammantano di un pentitismo di comodo. Nel caso di specie non possono essere sfuggiti, perché li conoscono anche le “piante” della piazza municipale, i titoli professionali ed i rapporti personali del dott. Giulio Salzillo da almeno quindici anni. Nemmeno può essere sfuggita la nostra ferma ed immutata posizione in ordine alle modalità con le quali furono trattati dall’amministrazione Fecondo i momenti decisionali in ordine all’insediamento Outlet ed alla necessità che fossero tutelati gli interessi della nostra comunità, sia sociali che economici.
Ritengo, però, che quando anche i partiti politici utilizzano i luoghi comuni vuol dire che si è veramente alla frutta e la nostra città, proprio nel momento in cui manca di una guida politica e le caratteristiche di quella classe sono messe in forte discussione, sente invece il bisogno di fare un salto di qualità, ma non all’indietro. Io, con gli amici del mio partito, sono impegnato in questo, ritenendo di avere una attrezzatura diversa rispetto ai gamberi ed alle quaglie”.