PARETE. La società edile Emini di Parete non demorde. Prima dinanzi alle intimidazioni della camorra, con le estorsioni subite dal clan dei Casalesi; ultimamente dinanzi alle prevalenti difficoltà finanziarie, lazienda guidata da Francesco Emini non abbandona il campo né gli interessi dei lavoratori, malgrado si ritrovi in regime di concordato preventivo.
È di ieri la firma di un importante accordo con le organizzazioni sindacali presso la sede sociale di Aversa, con la partecipazione dei tre rappresentanti di categoria Martucci, Letizia e Sepolvere, oltre al rappresentante della segreteria della Cgil Giorgo Borrelli. Secondo lintesa, lazienda si è dichiarata disposta a sopportare un ulteriore sforzo economico per garantire ai 60 addetti i salari, soprattutto dopo le ultime manifestazioni di protesta e lultimo episodio drammatico che ha visto protagonista un operaio nel cantiere di San Marcellino. Ai dipendenti saranno garantiti da subito 800 euro, quota una tantum a parziale acconto delle ultime due mensilità inevase. Ma il risultato più sostanzioso del confronto riguarda la prospettiva a lungo termine. Infatti, secondo quanto dichiarato dalla propietà, esiste ancora la concreta possibilità di ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per lintero organico, già a partire dal prossimo mese di ottobre, per motivi strettamemte legati al programma di ristrutturazione dellazienda. Verifiche in questo senso saranno necessarie nel corso delle prossime settimane per definire tutti gli aspetti della questione, sia sotto il profilo economico che burocratico. «Si tratta di un segnale nettamente positivo – ha riconosciuto Mario Martucci – in un contesto assai complicato, dove limpegno dellazienda sul rispetto della legalità si coniuga con le garanzie assunte anche sul versante sociale».