SAN MARCELLINO. Nessun elemento nuovo a due giorni dal duplice omicidio dellautotrasportatore Antonio Ciardullo, 50 anni, e del suo dipendente di 46 anni Ernesto Fabozzi, avvenuto nei pressi del cimitero di San Marcellino.
Gli investigatori della Squadra Mobile di Caserta e del commissariato di Aversa, nella notte tra sabato e domenica e per tutta la giornata di ieri, hanno continuato a perquisire le abitazioni di pregiudicati in tutto lAgro-aversano alla ricerca di qualche traccia utile almeno per capire da quale fazione della «galassia Casalese» proviene il commando che ha trucidato Ciardullo e Fabozzi. Come si dice in gergo, «si indaga a 360°», ma i fatti di sangue degli ultimi mesi, come riscontrato dagli stessi investigatori, portano la firma degli «ex bidognettiani», i vari Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Giovanni Letizia, Oreste Spagnolo, killer e cocainomani, quindi pericolosissimi. Sono loro che hanno iniziato a «regolare i conti in sospeso» con i commercianti che in passato hanno denunciato il racket, o che comunque hanno collaborato con le forze dellordine. Prima il rogo alla fabbrica dellimprenditore coraggio di Santa Maria Capua Vetere Russo, poi lomicidio di Domenico Noviello a Castelvolturno e di Michele Orsi a Casale. I motivi dellassassinio di di Ciardullo, che pure aveva denunciato e fatto arrestare alcuni camorristi nel 1998, sembrano, a prima vista, non essere dissimili dagli altri, ossia una vendetta e un modo per riaffermare la forza di un clan a dispetto degli arresti dei mesi scorsi.
Il Mattino