SANTA MARIA C.V. Ancora incerto il futuro dell’industria conciaria Volturno. Per tutta la giornata di ieri, anche in ambito comunale, si sono rincorse voci relative alla prossima chiusura dell’azienda specializzata nella lavorazione delle pelli.
La struttura, ubicata nel rione Sant’Andrea dei Lagni, all’estrema periferia del territorio sammaritano, difficilmente, secondo le indiscrezioni trapelate in un primo momento, avrebbe potuto riaprire i battenti. I danni conseguenti al furto ed agli atti vandalici perpetrati da ignoti all’interno dell’azienda qualche settimana fa, sarebbero stati troppo ingenti per consentire al proprietario – l’imprenditore di origini venete Silvio Sartori – di riprendere l’attività. Questo, in aggiunta alle difficoltà riscontrate nell’ultimo periodo ed al progetto di delocalizzazione dell’impianto su altre zone limitrofe, avrebbe causato il tam tam delle conferme e smentite sul futuro della ditta. È stato proprio il sindaco Giancarlo Giudicianni a fare chiarezza sulla situazione. «Al momento – ha dichiarato il primo cittadino – non vi sono notizie certe sulla ripresa o meno dell’attività. Certo è che il progetto di delocalizzazione è ancora in piedi e sarà vagliato dai dirigenti del settore tecnico per valutarne l’effettiva realizzazione». La conceria avrebbe dovuto riaprire ufficialmente i battenti all’inizio del mese, ma il furto ed i danni provocati da ignoti penetrati nel perimetro dell’edificio nella notte tra il 31 agosto ed l’1 settembre, ha determinato un ulteriore blocco dell’attività. Occorre attendere i tempi tecnici necessari per ripristinare la produzione e salvaguardare il lavoro degli operai che versano in una situazione particolare. E così quella che di fatto è rimasta l’ultima industria presente sul territorio sammaritano – dopo la chiusura dell’ex Finmek e del Tabacchificio – continua ad essere nell’occhio del ciclone. Le proteste per l’insalubrità della struttura, la decisione di dislocare altrove la ditta ed ora queste voci sulla futura chiusura del sito, contribuiscono ad alimentare un clima di incertezza sui 30 operai impiegati presso la conceria e che attualmente sono in cassa integrazione. Tra smentite e conferme, vi è qualche dato di fatto: la produzione, a causa del furto, è bloccata, nessun nuovo ordine di materiale al momento è stato effettuato.
Il Mattino (CRISTINA MONACO)