Libera informazione, documento dei giornalisti aversani

di Redazione

 AVERSA. Nel corso degli Stati Generali della Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana), stamani al teatro comunale diCaserta,i giornalisti dell’agro aversano hanno letto un documento sulla libera informazione.

“I giornalisti che operano nell’Agro aversano stigmatizzano il comportamento di taluni amministratori comunali che pretendono di ottenere articoli solo e sempre a loro favorevoli e aggrediscono gli stessi cronisti quando avviene che non ubbidiscono agli ordini.

Al di là di episodi già segnalati e stigmatizzati anche dallo stesso Ordine della Campania esiste il problema della corretta informazione dell’Agro aversano, terra di camorra.

In questa zona non solo assistiamo alle aggressioni citate, ma esiste anche un atteggiamento nei confronti di chi opera nel campo dell’informazione che mette a rischio la stessa libertà di stampa.

In questa zona, come in altre zone di Terra di Lavoro, esiste un problema di sfruttamento del lavoro giornalistico,di lavoro nero, più o meno esplicito. Non c’è la minima tutela del lavoro che viene svolto con abnegazione e sacrificio da tanti, giovani e meno giovani che, nonostante tutto, continuano a credere in questa professione e nella libertà di stampa.

I cronisti dell’Agro aversano hanno intenzione di creare una aggregazione, in seno alla associazione Casertana della stampa, per meglio tutelare i diritti (e i doveri) dei giornalisti convinti che, passati gli effetti della strage di Castel Volturno e delle minacce aSaviano, Capacchione e al giudice Cantone (ai quali va tutta la nostra solidarietà e il nostro affetto), i cronisti che, senza scorta, senza alcuna tutela, lavorano in questa area ad alto tasso criminale, si ritroveranno di nuovo soli ad affrontare, come hanno fatto in questi anni, gli stessi problemi.

Crediamo che una iniziativa per la ‘Stampa e la legalità’, come quella di oggi, non possa derogare dalla tutela del lavoro giornalistico dei cronisti che lavorano in Terra di Lavoro, da iniziative che tendano a ridurre, fino ad eliminarlo, il lavoro nero, da un adeguamento dei compensi per i corrispondenti.

Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi che operano in altre zone della nostra provincia, correndo in silenzio notevoli rischi per fornire a tutti una corretta informazione di quello che avviene in queste ‘terre di nessuno’.

Auspichiamo, infine, che l’iniziativa di questa mattina sia ripetuta regolarmente, che sia la Federazione della stampa che l’Ordine costituiscano una commissione conoscitiva sullo stato dell’informazione in provincia di Caserta, che siano studiati interventi per evitare che la stampa sia illegale in questa terra assetata di legalità”.

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