Sagliocco: “Asl Ce2 non ha utilizzato 60 milioni di euro di fondi”

di Antonio Arduino

Giuseppe SaglioccoAVERSA. Cinquantotto milioni, novecentottantaduemila ottocentonovantasei euro, pari a più di 110 miliardi delle vecchie lire. A tanto ammontano i finanziamenti regionali concessi all’Asl Ce2 e poi revocati per mancata utilizzazione.

Secondo l’articolo 20 della legge 67 del 1988 con la quale sono stati assegnati, i fondi andavano utilizzati per adeguare alle necessità assistenziali i presidi sanitari dell’azienda, migliorando quelli esistenti e realizzandone, dove necessario, di nuovi. Cinque dei 58 e passa milioni di euro erano destinati al san Giuseppe Moscati, per adeguare la struttura alle esigenze di un Dea di secondo livello, vale a dire un ospedale dotato di servizi di alta specializzazione come, per dirne uno, la neurochirurgia, oggi presente sul territorio di competenza dell’Asl Ce2 solo in una struttura privata convenzionata qual è la clinica Pinetagrande di Castelvolturno.

Restando ad Aversa altri 887 mila e 976 di quei 58 e passa milioni di euro erano stati destinati all’adeguamento strutturale del poliambulatorio di via di Giacomo che tra le tante carenze ne ha anche in fatto di sicurezza. Un milione e 856 mila euro erano stati stanziati per realizzare ex novo un poliambulatorio a Castelvolturno, mentre per adeguare le strutture ospitanti i distretti sanitari di Capua, Santa Maria Capua Vetere e Sessa Aurunca erano stati assegnati oltre 2 milioni di euro per ciascun intervento. Altri 2 milioni e 478 mila 998 euro erano stati stanziati per la realizzazione di una Rsa a Frignano. Ma il grosso dei fondi assegnati e poi revocati, parliamo di oltre 42 milioni di euro, era stato destinato alla realizzazione di un Dea di secondo livello raggruppante gli ospedali di Capua e Santa Maria Capua Vetere. Un maxi ospedale di cui oggi si riparla come cosa da fare per garantire le necessità assistenziali di quel territorio.

Ovviamente per realizzarlo occorrono i fondi. Fondi che c’erano già e che sono stati revocati per mancato utilizzo. A darne notizia è stato il consigliere regionale di Fi Giuseppe Sagliocco, presidente della Commissione Consiliare Speciale di Controllo delle Attività della Regione e degli Enti Collegati e dell’Utilizzo di tutti i Fondi. In una conferenza stampa tenuta sette giorni fa l’esponente di FI ha fatto il punto della situazione di utilizzo e di mancato utilizzo dei fondi concessi a tutte le aziende sanitarie campane soffermansi, per ragioni di campanile, in particolare sull’ospedale Moscati. “Malgrado non manchino le professionalità il Moscati è –sostiene l’azzurro – all’ultimo posto della graduatoria degli ospedali campani. Tant’è che oggi produce 35 milioni di deficit all’anno. Somma che l’azienda deve pagare a cliniche private e strutture pubbliche, spesso fuori regione, per le prestazioni offerte ad ammalati residenti sul territorio della Ce2 costretti a migrare verso quelle strutture per ottenere le cure che non possono ricevere nell’ospedale aversano per una serie di motivazioni”. “Prima fra tutte – sottolinea – il mancato adeguamento del presidio alle necessità terapeutiche e diagnostiche moderne”. Cosa che sarebbe stata possibile se fossero stati utilizzati i 5 milioni 164 mila 568 euro finanziati dalla Regione per realizzare opere per le quali l’Azienda ha comunque sostenuto spese di progettazione per un totale di 1 milione 658 mila 348 euro. Fondi che essendo a carico del bilancio aziendale hanno contribuito a farne crescere il deficit. Per Sagliocco ora va recuperato il tempo perduto. “Per questo –conclude – l’assessore regionale alla sanità deve mantenere gli impegni assunti nel mese di marzo in occasione della visita fatta al Moscati”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico