Castellammare, Cdl contesta le modalità di raccolta rifiuti

di Redazione

raccolta rifiuti a CastellammareCASTELLAMMARE DI STABIA (Napoli). Ancora una volta, finisce sul banco degli imputati la raccolta rifiuti condotta dall’amministrazione comunale stabiese.

In particolare è l’opposizione di centrodestra a contestare, mediante produzione fotografica, alcune modalità di smaltimento dell’immondizia raccolta nel territorio cittadino. «Alcuni cittadini – spiega Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà e presidente del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia – ci hanno segnalato che i camion della raccolta rifiuti che devono trasportare l’immondizia stabiese fuori città, addirittura vengono riempiti sulla in mezzo alla strada, mentre le auto circolano tranquillamente. Abbiamo ricevuto delle foto aventi ad oggetto i cosiddetti scarrabili, che vengono riempiti sulla statale 146 che conduce alla Penisola Sorrentina e più precisamente all’altezza tra il chiosco di Privati e il Santuario della Sanità». Dello stesso avviso Massimiliano Zurlo, dirigente dei giovani del Circolo. «Ci è stato riferito che tale vicenda si verifica due o tre volte a settimana. Sembra che addetti della Multiservizi sversino la spazzatura, presenti sui loro camion, in alcuni cassoni che vengono scaricati a terra dai Tir presenti sul posto. La vicenda ha dell’incredibile, perché queste operazioni dovrebbero essere eseguite in luoghi sicuri, dove il suolo è ben impermeabilizzato e dove il percolato che scorre deve essere raccolto. Per non parlare poi del fatto che tale tornante della ss 146 è molto pericoloso per gli incidenti stradali e si trova proprio dietro una curva. E’ inaccettabile – conclude – che il travaso della spazzatura venga eseguito su una strada percorsa da molti turisti esteri che si recano a Sorrento». Conclude Sicignano: «non finiscono mai di stupire alcune vicende che si sono verificate nei giorni scorsi nella città delle acque. Dopo la drammatica invasione di topi nel centro antico, si ha ormai l’impressione di vivere in una città lasciata completamente a se stessa».

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