NAPOLI. LAssessorato regionale alla Sanità, stando ai documenti agli atti della nostra commissione, non avrebbe considerato e rappresentato al Tavolo Tecnico Interministeriale di Verifica Triennale 2007-2009 del Deficit sanitario campano diverse centinaia di milioni di euro.
Così il presidente della Commissione speciale di Controllo sulle Attività della Regione e degli Enti Collegati, Giuseppe Sagliocco, a margine di una conferenza stampa tenuta stamani presso la sede del Centro direzionale di Napoli.
Tale impressionante cifra ha evidenziato il consigliere regionale di Forza Italia scaturirebbe, tra laltro, dalla somma dellaggiornamento Istat delle esposizioni per i centri di riabilitazione autorizzati (circa 300 milioni) e del credito dovuto agli istituti religiosi assurti per legge al rango di ospedali (circa 600 milioni). A ciò si devono aggiungere gli interessi di mora e le spese tecniche per progettazioni commissionate dagli ospedali campani ex art. 20 Legge 68/88, peraltro molte già pagate, che si riferiscono anche ad interventi revocati. Insomma, si tratta di un debito sommerso, buona parte certificato da sentenze del Tar, ma non preso in considerazione dalla Regione Campania e che dunque è di gran lunga superiore a quello rappresentato al Governo. Alla luce del dossier prodotto dallorganismo consiliare che presiedo ha spiegato Sagliocco lunico epilogo naturale della vicenda campana della sanità appare essere quello del commissariamento del sistema sanitario regionale.
Per Sagliocco lintervento dellAssessorato regionale al ramo è stato tardivo ed inefficace. Un esempio per tutti, lattivazione di circa 2000 posti letto che avrebbero invece dovuto essere riconvertiti o cancellati al pari di quelli dei Punti Nascita con meno di 400 parti lanno entro il 30 giugno 2008. Un impegno assunto dallAssessorato il 30 giugno scorso ma puntualmente disatteso, come dimostra la relazione del 17 luglio scorso siglata dal Tavolo Tecnico interministeriale.
Ma non è tutto ha concluso Sagliocco gli uffici di Montemarano hanno inviato soltanto pochi giorni fa una nota ufficiale ai manager sanitari con la richiesta di una precisa ricognizione del volume degli interessi di mora e delle spese tecniche maturate e non ancora rappresentate. Il tutto, insomma, alla vigilia della verifica prevista con il Governo per il 10 ottobre prossimo. Che si tratti di negligenza o inettitudine il dato non cambia, la situazione è gravissima e lo è ancor di più se si tiene conto del fatto che i cittadini campani, ai quali pure si e infilati le mani in tasca, sono ancora oggi alloscuro di tutto.