Sanità, Sagliocco: “Nessuna polemica con D’Antonio”

di Redazione

Giuseppe SaglioccoNAPOLI. “Nessuna polemica col professor D’Antonio di cui comprendiamo pienamente le difficoltà istituzionali e al quale non si può non riconoscere grande competenza e serietà”.

Lo afferma il presidente della Commissione Speciale di Controllo delle Attività della Regione Campania e degli Enti Collegati e dell’Utilizzo di tutti i Fondi Giuseppe Sagliocco. “Tuttavia – continua – se è vero, come ha affermato, che il principio al quale deve ispirarsi un pubblico ufficiale è quello della correttezza e della trasparenza, siamo pronti a mettere a sua disposizione il resoconto stenografico e audio della seduta di commissione che ieri lo ha ascoltato. Un resoconto nel quale sebbene non si troverà tracia del termine ‘misteri nella sanità’, utilizzato informalmente, off record, si potrà rinvenire qualcosa di ben più allarmante. Ad esempio, il sospetto che la spesa sanitaria possa essere stata maliziosamente contabilizzata a mesi di distanza dalla sua maturazione, con tutto quel che ne consegue. Oppure, sempre ad esempio, a proposito del conto economico della sanità ed in particolare delle sopravvenienza passive dal 2001 al 2007, che la politica contabile non risponderebbe ai canoni della trasparenza e della correttezza. E che, in quanto pubblico ufficiale, se dovesse registrare le irregolarità di cui rileva il fumus, dovrà fare il suo dovere segnalandole a chi di competenza. Dunque, i misteri restano. Tuttavia mi preme precisare, e non solo al professor D’Antonio, che nel lavoro della Commissione non v’è alcun intento demagogico né l’idea di strumentalizzare i contenuti delle audizioni per cavalcare un momento massmediatico ed ottenere chissà quale consenso dall’opinione pubblica. La logica è diversa e attiene, come ben si comprenderà, alla necessità di far emergere con forza tutti gli aspetti distorsivi di un sistema che non può più reggere. Una conditio sine qua non se davvero si vuole il cambio di passo annunciato da tempo ma mai praticato e, soprattutto se davvero si vuole tutelare il più importante tra i diritti dei nostri cittadini: quello alla salute, sul quale non è più tempo di cose dette e non dette, di decisioni autoreferenziali, di scelte scellerate”.

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