Tetti di spesa Sanità Privata: nessuna deroga ai limiti fissati

di Redazione

ospedaleNAPOLI. Ormai è guerra aperta tra le strutture di Sanità Privata e la Regione Campania, oggetto del contendere sono i tetti di spesa.

Dall’Assessorato retto da Angelo Montemarano arriva infatti una nota per i Direttori Generali delle Asl regionali in cui si fa riferimento ai rilievi che sono stati avanzati dalla Commissione Ministeriale che ha il compito di verificare gli adempimenti delle regioni, adempimenti previsti dal Piano di Rientro del debito. La nota è “glaciale”: non dovranno esistere riserve di sorta, i tetti sono quelli previsti dalla Legge regionale e non si tratta né si deroga con i Privati, entro la prossima settimana dovranno sparire riserve e ricorsi al Tar, altrimenti si è fuori dalle convenzioni regionali. In pratica da un lato vi è lo Stato che ha imposto il Piano di rientro, quindi la Regione che ha imposto alle proprie Asl dei tetti di spesa, cioè ogni singola Asl potrà comprare sanità esterna (fisioterapia, esami clinici, ricoveri presso strutture private convenzionate etc.) fino ad un certo tetto (grosso modo quello del 2007 con un ritocco intorno al 10%), dall’altro vi sono i centri privati convenzionati (o meglio sarebbe dire accreditati e provvisoriamente accreditati) che chiedono alla Regione altri 33 milioni di euro, che ritengono necessari per colmare la richiesta di prestazioni del 2008. Le organizzazioni di categoria fanno muro duro e ribadiscono che non andranno a nessun confronto, né ritireranno riserve e ricorsi legali, anzi qualcuno già minaccia licenziamenti del personale e cose di questo genere. Lo scontro a meno di novità, che all’orizzonte sembrano impossibili, quindi è lanciato, molte strutture tra l’altro stanno inviando alle Asl comunicazioni con le quali comunicano che sospendono le proprie attività perché hanno già raggiunto il proprio limite di spesa e che quindi passano all’erogazione di prestazioni indirette, cioè a pagamento. Sarà ora compito delle strutture pubbliche ribadire, magari aumentando i propri tetti di prestazione, ma una soluzione del genere pare addirittura impossibile. La guerra del pianeta Sanità è appena cominciata.

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