CASAL DI PRINCIPE. Tre milioni di euro sequestrati sui conti correnti degli indagati da parte del nucleo regionale di polizia tributaria di Napoli della Guardia di Finanza, e più precisamente del Gico.
Nel corso delloperazione che ha portato allarresto di 107 persone accusate di associazione camorristica ed estorsione, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto assegni bancari intestati alle persone sottoposte a perquisizioni, a firma di coindagati e persone incensurate. Immediatamente, dopo un verbale sommario dei ritrovamento di tali assegni, la Guardia di finanza ha provveduto ad accedere presso le banche a cui si riferivano gli assegni ed ha sequestrato numerosi conti correnti.
Sui nuovi nomi degli indagati cè il massimo riserbo poiché se la prima inchiesta si è già conclusa con la notifica della conclusione delle indagini preliminari del tribunale di Napoli, a firma dei pm della Dda Giovani Cuonzo, Antonio Ardituro, Francesco Curcio e Catello Maresca, la seconda è appena iniziata proprio da quegli assegni bancari a firma di persone insospettabili. Ma non finisce qui. Ieri sono stati sequestrati beni che consistono in unazienda operante nel cassinate, appartenente ad un soggetto affiliato allorganizzazione malavitosa, e nelle quote di una società di capitali con sede a Paliano, nella disponibilità di altri membri del clan Schiavone. I militari della Compagnia di Cassino della Guardia di Finanza hanno inoltre effettuato una perquisizione domiciliare. Dallo Stato, dunque, un nuovo durissimo colpo al clan dei Casalesi.
Soddisfatto del lavoro svolto è il tenente colonnello della Guardia di finanza del nucleo di polizia tributaria di Napoli, Antonio Quintavalle Cecere, che, telefonicamente raggiunto, ha risposto alle nostre domande.
Colonnello, si parla tanto di personale impegnato in questa operazione dai militari dellArma e dalle forze di polizia , ma sappiamo che sono stati impegnati anche uomini della Guardia di Finanza. Con precisione, quante unità hanno operato? Sono stati impegnati circa seicento uomini della Guardia di finanza del nucleo regionale Campania della polizia tributaria. La maggior parte era in forza non solo alla polizia tributaria di Napoli ma proveniva anche da altri comandi provinciali. Soltanto una cinquantina di uomini sono giunti dal servizio centrale investigativo sulla criminalità organizzata che ha sede nella capitale. Gli stessi hanno coadiuvato le forze già esistenti sul territorio.
Quindi, soddisfatto delloperazione che hanno svolto i miliari delle Fiamme Gialle? Certamente si, anche perché oggi si può dire che abbiamo concluso liter procedurale di tutta loperazione e siamo molto più calmi rispetto a qualche giorno fa quando vi era tensione.