Sementa: «Così catturai il padrino»

di Redazione

Luigi SementaCASAL DI PRINCIPE. Dieci anni fa, l’11 luglio del 1998, Casal di Principe tremò: quando Francesco Schiavone, per tutti Sandokan, uscì in manette da un palazzotto del centro, si pensò che un’epoca nuova stesse per cominciare.

Ad arrestarlo furono Adamo Bove, allora dirigente di polizia, poi manager Telecom, finito suicida nel 2006 dopo lo scandalo delle intercettazioni, e Luigi Sementa (nella foto), allora maggiore dei carabinieri, ora comandante dei vigili urbani di Napoli. «Per arrivare a Schiavone seguimmo per mesi la moglie Giuseppina Nappa – racconta Sementa – una sera la donna entrò in auto nel cortile di un fabbricato, poi il veicolo uscì con a bordo solo l’autista. Ci insospettimmo e circondammo il fabbricato. Erano le venti. Perquisimmo lo stabile tutta la nottata. In mattinata un collega con una sega elettrica sfondò una parete. Mi trovai davanti il latitante con la figlia più piccola in braccio, riuscii ad agguantarlo. Fu Sandokan a dare ordine al cognato, Mario Schiavone, di aprire il meccanismo che faceva scorrere su delle rotaie un’intera parete. Dentro c’erano anche la moglie e un’altra delle sue figlie». Luigi Sementa ricorda la scena in ogni particolare: a mezzogiorno scattarono le manette ai polsi del boss mentre Giuseppina e le bambine, ultime dei suoi sette figli, stremate da una notte di assedio, continuavano a piangere. Schiavone fu portato via in auto: «Quando salimmo Sandokan chiese chi lo avesse arrestato. Accanto a lui c’era Bove. Io spiegai che all’operazione avevano partecipato finanzieri, carabinieri e poliziotti. E lui improvvisamente rispose: ”Allora ha operato la Dia, la polizia politica di De Gennaro”. E poi: ”Maggiore, mi arrendo ai carabinieri e mi dichiaro prigioniero politico”. Successivamente scoprimmo che per tutta la notte aveva tentato di scavare un cunicolo con l’aiuto del cognato». Nel rifugio le forze dell’ordine trovarono anche, in una biblioteca ben fornita, diversi libri su Napoleone.

Il Mattino (DANIELA DE CRESCENZO)

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