CASTEL VOLTURNO. È caccia ai killer. Le forze dell´ordine stanno setacciando a tappeto l´agro aversano ed in particolare la zona tra Casal di Principe e San Cipriano d´Aversa.
Dopo l´uccisione di Stanislao Cantelli, pensionato di 60 anni, zio dei pentiti Luigi ed Alfonso Diana, domenica mattina nel centralissimo Corso Umberto I a Casal di Principe, gli investigatori ritengono che il commando di morte non sia nascosto molto lontano dal luogo dell´agguato.
Capi e gregari del clan hanno dimostrato di muoversi con grande facilità sul territorio, nonostante la presenza delle forze dell´ordine messe in campo per contrastare la camorra. Intanto sono stati intensificati i posti di blocco volanti da parte di squadre miste di militari della Folgore e di polizia e carabinieri tra Villa Literno e Castel Volturno, estesi fino ai confini con la provincia di Napoli.
Secondo gli inquirenti l´azione sanguinosa di domenica sarebbe opera del gruppo del latitante Giuseppe Setola. Duplice il messaggio. Per i pentiti: hanno tradito il clan e, dunque, vanno puniti. E poi per ribadire a tutti, affiliati e imprenditori costretti a pagare il pizzo che, nonostante gli arresti ed i sequestri di beni, il clan non è affatto morto.
Luigi Diana è stato braccio destro prima di Raffaele Bidognetti, detto “Cicciotto ?e mezzanotte”, e poi di Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, e dunque conoscitore di importanti segreti del clan dei casalesi. Le sue dichiarazioni, con quelle del fratello Alfonso, hanno permesso l´identificazione di mandanti ed esecutori di numerosi omicidi e hanno offerto a polizia, carabinieri e Dda di Napoli elementi decisivi per l´emissione delle 107 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di affiliati o fiancheggiatori della cosca.
Ieri, intanto, il ministro dell´interno del governo ombra dell´Ulivo, Marco Minniti, è stato a Caserta, all´hotel Vanvitelli, per partecipare ad una manifestazione del Pd sull´emergenza criminale nel casertano, dopo aver incontrato il prefetto di Caserta con una delegazione dei vertici del partito. Minniti per prima cosa ha ribadito che Nicola Cosentino dovrebbe dimettersi dalla carica di sottosegretario all´economia dopo le dichiarazioni dei pentiti.
E poi ha riproposto tre questioni che già Walter Veltroni, nel giugno scorso, aveva avanzato nella sua visita in provincia di Caserta. Prima di tutto la stazione unica appaltante: «Concentrare gli appalti presso la prefettura di Caserta per togliere agli amministratori locali ogni possibilità di condizionamento».
La seconda: «Far diventare le misure adottate dal governo strutturali e non emergenziali».
Terza questione: «Quella della provincia di Caserta è una questione nazionale e non può essere affrontata solo dalle forze politiche locali». Intanto da ieri un altro sindaco è protetto dalle forze dell´ordine.
È il primo cittadino di Castel Volturno, Francesco Nuzzo, magistrato, che in questi giorni si è trovato al centro delle tensioni avvenute in quel comune dopo la strage dei neri del 18 settembre scorso da parte della camorra. «La camorra – ha rivelato Nuzzo – ha minacciato un assessore comunale e io stesso ho ricevuto minacce indirette. Questo è avvenuto non prima, ma contemporaneamente all´arrivo dell´esercito sul litorale domiziano. L´intervento dell´esercito va bene, ma non risolve i problemi che qui sono drammatici». A Nuzzo è giunta la solidarietà di Bassolino.
«Insieme all´azione dello Stato, è assolutamente necessario che le istituzioni centrali e locali si mobilitino per migliorare la qualità della convivenza civile nel casertano, potenziando gli investimenti e i servizi offerti a tutti i cittadini», ha detto il governatore della Campania.