STOCCOLMA (Svezia). E stato assegnato al favoritissimo Jean-Marie Le Clèzio il premio Nobel per la Letteratura.
Lo scrittore francese ha conquistato i dieci milioni di corone svedesi, pari a circa un milione di euro, lasciando a bocca asciutta gli italiani Claudio Magris e Antonio Tabucchi. Le Clèzio, nato a Nizza nel 1940, ha cominciato a scrivere a 7 anni e ha pubblicato il suo primo romanzo a 23 anni ed è stato premiato poiché autore di nuove partenze, avventura poetica ed estasi sensoriale, pioniere di unumanità oltre e sottostante la civiltà imperante. Nato da famiglia bretone, ha studiato al collegio universitario letterario di Nizza e, dopo la laurea, va a insegnare negli Usa. Nella sua carriera ha pubblicato una trentina di titoli di opere di ogni genere dai romanzi ai saggi, dai racconti a libri per ragazzi. Tra le sue opere più famose rammentiamo: il saggio Estasi e materia, del 1967, la raccolta di racconti Mondo et autres histoires, il racconto biografico Diego e Frida, del 1993 e dedicato a Frida Kahlo e Diego Rivera e i numerosi romanzi,tra cui Deserto, Onitsha e Stella errante. La ricompensa più prestigiosa che uno scrittore possa ricevere. Esprimo i miei più calorosi auguri a nome di tutti i francesi, per il premio che onora la Francia, la lingua francese e la francofonia, ha commentato così il presidente francese Nicolas Sarkozy. Critica aspre, invece, sono arrivate per Le Clèzio da Pietro Citati, considerato uno dei principi della critica letteraria italiana, che ha affermato: Le Clèzio è un autore molto mediocre e l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura è una scelta del tutto infelice. Non si capisce perché gli accademici di Stoccolma debbano giudicare provinciali dei grandi scrittore americani e poi premiare uno scrittore come Le Clezio che aveva cominciato bene ma che poi ha continuato mediocremente.