22 ottobre 1962, Kennedy avverte: missili a Cuba puntati su Usa

di Redazione

John Fitzgerald KennedyAccadde Oggi. L’ascesa alla guida di Cuba da parte di Fidel Castro non era mai stata digerita dagli Stati Uniti, tanto che John Fitzgerald Kennedy, inserì tra le prime indicazioni da nuovo Presidente, un piano per l’invasione dell’isola.

L’operazione nota con il nome di “baia dei porci” fallì miseramente e Cuba vistasi messa alle strette chiese aiuti al suo grande alleato l’Unione Sovietica. Furono così dispiegati sull’isola una gran quantità di missili nucleari tutti puntati verso l’America. I sovietici misero in atto un programma che avrebbe dovuto portare ad avere sull’isola ben 40 rampe di lancio, con missili capaci di colpire fino a 3.500 chilometri di distanza. Gli U-2, i famosi aerei spia americani, che praticamente sorvolavano l’isola diuturnamente, riuscirono a scoprire gli insediamenti missilistici e a fotografarli. Il 22 di ottobre del 1962 lo stesso presidente americano, attraverso la televisione, informò i suoi concittadini del grave pericolo cui erano sottoposti. Fu subito avviata una quarantena navale nei confronti di Cuba e lo stesso Kennedy disse che ogni attacco all’America avrebbe avuto il significato di un attacco da parte dell’Urss e avrebbe ricevuto risposte adeguate. A Cuba c’erano ben 140 testate nucleari sovietiche. Kennedy era spinto ad un attacco diretto di Cuba, da parte dei suoi comandi militari, anche se c’era comunque da tenere in giusta considerazione che a Cuba avrebbero trovato ben 40.000 soldati sovietici, senza parlare delle armi atomiche. Nikita Chruscev, leader dell’Urss in quel periodo, rassicurò Kennedy, i missili avevano solo carattere deterrente, d’altra parte il tentativo di invasione da parte americano era recente. Il 26 ottobre sempre da parte sovietica arriva l’offerta del ritiro dei missili, in cambio della promessa americana di non invadere l’isola. Il 27 ottobre uno degli U-2 in perlustramento viene abbattuto su Cuba e un secondo che vola sulla Russia viene intercettato, ma riesce a dileguarsi, si teme per il peggio, ma nella giornata del 28 ottobre arriva l’ordine di smantellamento delle basi missilistiche. Secondo alcuni storici quella scelta, contro i poteri forti americani, costò a Kennedy la vita. Qualche decennio dopo si scoprirà che il responsabile sovietico delle operazioni su Cuba, il generale Issa Pliyev, aveva avuto perentori comandi di non usare i missili, neanche dopo un’invasione americana.

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