28 ottobre 1929, è il lunedi della grande recessione

di Redazione

La crisi del '29Accadde Oggi. Corsi e ricorsi storici, ci verrebbe da pensare, ma forse non è proprio così, infatti la Grande Crisi del 1929, anche nota come Grande Depressione, pur avendo molti risvolti simili alla crisi di questi mesi del 2008, ha talune caratteristiche che la rendono alla fine alquanto singolare.

I fatti partono dal 24 ottobre del 1929, allorquando si verifica il crollo delle azioni valutarie alla Borsa di New York. Già una forte crisi finanziaria attanagliava gli Stati Uniti. Comincia la vendita in massa dei titoli in Borsa, in poche ore vengono ceduti oltre tredici milioni di azioni, il banco salta. Il 28 ottobre, il fatidico lunedì nero, vengono ceduti altri 9 milioni di azioni, il 29 si continua con altri sedici milioni di azioni vendute. I titoli perdono fino al 40% del proprio valore e a fine anno la perdita totale sarà di oltre 40 miliardi di dollari, ma la caduta sarà libera fino all’8 luglio del 1932, allorquando il titolo del “New York Times” frutto di un pacchetto di ben 25 titoli forti e significativi, arrivò a 58 punti, partendo da 452 punti del settembre del 1929. Il tonfo andava ricercato nell’enorme guadagno fatto proprio dai titoli in quel periodo, prendendo in osservazione proprio quello del “New York Times”, c’è da rilevare come questo titolo partito da 106 punti nel maggio del 1924, fosse arrivato in quasi cinque anni a 452 punti. Un boom “drogato”, fatto di speculazioni selvagge e senza regole, non allacciato all’economia reale. Nel ’29 si ridusse la domanda interna, ma anche l’offerta esterna ed il crack fu inevitabile. Fallirono in rapida successione numerose banche, assicurazioni, imprese private. Si gonfiò a dismisura il numero dei disoccupati. Ma l’effetto fu a cascata su tutta l’economia mondiale, con effetti immediati ad esempio in Germania. I governi intervennero con la svalutazione della moneta e l’adozione di forti misure restrittive per il commercio estero. La ripresa fu lenta e supportata solo da audaci piani di sostegno per investimenti interni. In tutta onestà non vorremmo che la storia si ripetesse proprio allo stesso modo.

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