29 ottobre 1799, sale sul patibolo Domenico Cirillo

di Redazione

Domenico CirilloAccadde Oggi. La città di Grumo Nevano (Napoli) vede nascere Domenico Cirillo l’11 aprile del 1739. La sua è una famiglia di studiosi.

Nicola, zio paterno è un medico della corrente cartesiana; l’altro zio Sante è un erbaio ricchissimo, che lascerà proprio al nipote Domenico la sua produzione. A soli 20 anni Domenico si laurea in Medicina e l’anno successivo è titolare della cattedra di botanica. Nel 1777 passa alla cattedra di medicina teorica. Professore di fisiologia ed ostetricia agli Incurabili di Napoli. Scienziato di valenza internazionale ebbe anche contatti e scrisse per la Royal Society. Portò avanti il suo meticoloso studio per le piante, andando a descriverne molte dell’Italia Meridionale, mai menzionate prima. Si appassionò in modo particolare alla lue venerea (la sifilide). Ebbe un ruolo di primo ordine nel lanciare la medicina quale opera sociale, in un Napoli ed in un meridione fin troppo bisognevoli di aiuti. Da qui il passo alle idee dell’illuminismo furono brevi. Giacobino e rivoluzionario, entrò a far parte di un “Progetto di carità nazionale” istituito dal generale francese Championnet, in questo progetto per la prima volta si intravede la costituzione di un fondo nazionale per l’assistenza al popolo (una mutua antesignana, ma coraggiosa visto che Cirillo la mantenne in vita con i propri averi). Con la caduta della Repubblica napoletana, con la quale aveva collaborato facendo parte della Commissione Legislativa ed il tentativo di raggiungere la Francia per via mare, viene catturato dai borbonici e rinchiuso in Castel Nuovo prima e in Castel Sant’Elmo poi. Il 29 ottobre del 1799 viene portato al patibolo di Piazza Mercato insieme a Mario Pagano, Ignazio Ciaia e Vincenzio Russo.

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