3 ottobre 1935, comincia la guerra di Etiopia

di Redazione

soldati italiani alla volta dell'EtiopiaAccadde Oggi. La seconda guerra italo-etiopica, meglio nota come “Guerra di Etiopia” o “Guerra d’Abissinia” si apre il 3 ottobre del 1935, quando le truppe italiane varcano il fiume Mareb, che all’epoca era il confine naturale tra Eritrea (allora colonia italiana) ed Etiopia (o Abissinia).

In verità, non vi fu mai una dichiarazione di guerra da parte italiana, questo per due motivi fondamentali. Il primo è che Mussolini voleva dimostrare tutto il suo disprezzo, mettendo in evidenza il fatto che l’Etiopia non era uno stato sovrano, ma un popolo di selvaggi. Il secondo è che, dopo il trattato italo-etiopico intercorso nel 1928, era stata stabilita una zona di confine a 21 leghe, parallele lungo le coste della regione del Benadir. Per gli etiopi queste 21 leghe erano marine, per gli italiani terrestri. Fatto sta che gli etiopi, per primi, cercarono di allargare i propri domini, con continue incursioni, anche perché il negus Haile Selassie cercava una porta sul mare, mentre il Duce sognava di unire Eritrea e Somalia, allora separate. Fatto sta che il conflitto divenne inevitabile. L’assalto delle truppe abissine alla postazione di Ual Ual del 5 dicembre del 1934 fu in pratica la goccia che fece traboccare il vaso, in quella occasione persero la vita 80 soldati italiani.

 Il 2 ottobre, dopo una lunga trattativa alla Società delle Nazioni, gli incontri con francesi ed inglesi, molto tesi questi ultimi, fecero sì che Mussolini, senza seguire i canali diplomatici, dichiarasse guerra, a voce, dal balcone di Palazzo Venezia, all’Etiopia. Ben 100.000 soldati italiani il 3 ottobre, agli ordini del maresciallo Emilio De Bono, cominciarono ad avanzare nei territori eritrei, mentre da sud muoveva Rodolfo Graziani, partendo dalla Somalia italiana.

Il 6 ottobre venne occupata Adua, il 5 dello stesso mese Axum, la capitale religiosa. Il 7 ottobre la Società delle Nazioni condannò l’azione italiana e il 18 l’Italia fu colpita dalle sanzioni economiche, sanzioni che trovarono il parere negativo solo di Austria, Ungheria ed Albania, ma furono votate da 52 stati, naturalmente non votava la Germania che era uscita dal consesso nel 1934.

Le scelleratezze belliche videro da parte etiope l’uso dei famosi proiettili dum-dum, mentre gli italiani usarono le bombe a gas iprite, un meccanismo micidiale che potenziava l’esplosione, che avveniva in aria, aumentando il raggio di azione dell’ordigno. Il 2 maggio del 1936, dopo le terribili battaglie di Macallè e Maychew, Haile Selassie fugge in esilio. Il 5 maggio Badoglio entra ad Adis Abeba.

Il 7 maggio Mussolini annuncia, dal solito balcone, che la guerra è finita e che nasce l’Impero. Comincia sugli atti ufficiali del Regno la numerazione degli anni dell’Impero. Di questo periodo è la famosa canzone Faccetta Nera.

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