WASHINGTON. Accolto da un picchetto donore e da 19 colpi a salve di cannone è arrivato negli Stati Uniti il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
In presenza di una folla di invitati sul South Lawn, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, insieme alla moglie Laura, al vicepresidente Dick Cheney e al segretario di Stato Condoleezza Rice, ha salutato lospite italiano. In realtà i rapporti tra i due leader sono sempre stati ottimi tanto che, come ha scritto il Washington Post, in vista del suo addio alla presidenza americana, Bush ha voluto dargli un affettuoso arrivederci. Con Berlusconi ho un rapporto eccellente, e un genuino rispetto. Ne ho apprezzato l’amicizia e la saggezza. È un uomo sincero, capace di parole chiare e leali, capace di mantenere la parola data e mi piace il suo ottimismo senza limiti. Sono orgoglioso dell’alleanza dell’Italia, ha dichiarato George Bush. Sulla stessa lunghezza donda è la risposta di Silvio Berlusconi: La storia dirà che George W. Bush è stato un grandissimo presidente degli Stati Uniti. E un uomo di grandi principi, grandi ideali, grande visione, ma soprattutto uno che ha il coraggio di perseguire questa visione. In lui non ho mai visto il calcolo del politico, ma la spontaneità e la sincerità di colui che crede in quello che fa. Mi è stato facile condividere le decisioni di Bush fondate sull’amore della libertà, la democrazia e il rispetto per gli altri. Inevitabile, in seguito, lintervento sulla questione della grave crisi economica che i due paesi stanno attraversando. Bush ha affermato che gli Stati Uniti stanno svolgendo azioni decise e responsabili per ripristinare la fiducia sui mercati. La cosa più importante è che lAmerica e lUnione Europea possano agire di concerto ed in modo coordinato. – ha dichiarato Berlusconi – Sono al 100% sicuro e fiducioso che noi abbiamo i mezzi e le armi per prevenire che ciò accada e che il benessere di cui godono i nostri cittadini possa essere colpito da ciò. Il Cavaliere, durante la sua visita negli Stati Uniti, avrà contatti telefonici con i due candidati alla presidenza John McCain e Barack Obama.