ROMA. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia, annuncia che saranno ritirate dal mercato e acquistate dal governo duecentomila forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, per poi assegnarle ad associazioni di volontariato.
Le forme verranno acquistate a prezzi di mercato da parte dell’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) ha spiegato Zaia al termine dellincontro a Parma con i Consorzi presso la sede del Consorzio Parmigiano Reggiano indetto per trovare una risoluzione alla crisi della filiera – e saranno poi distribuite agli indigenti, sempre a prezzi di mercato, attraverso il canale delle onlus e delle associazioni di volontariato.
Grazie al ritiro, precisa il ministro, sarà possibile godere degli aiuti comunitari previsti in questi casi. Dal 1987 la Commissione europea eroga infatti a ciascun Paese dellUnione un fondo destinato alla distribuzione di prodotti alimentari per la popolazione indigente. Nel 2009 lItalia avrà a un budget raddoppiato rispetto ai fondi assegnati nel 2008 (66,4 milioni di euro) grazie alla trattativa di successo condotta in sede europea. Stiamo lavorando a questo progetto – ha aggiunto Zaia – già da un mese ed abbiamo negoziato in tempi non sospetti uno stanziamento di ben 129,2 milioni di euro.
In Italia il piano di intervento a favore delle fasce di popolazione più deboli è gestito dallAgenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) attraverso le principali organizzazioni caritative riconosciute (tra cui Croce Rossa Italiana, Caritas e Banco Alimentare). Ogni anno queste associazioni garantiscono assistenza a oltre 15mila strutture senza scopo di lucro (centri di accoglienza, parrocchie, mense) e a oltre 2 milioni di indigenti.
Accogliamo con piacere le misure annunciate oggi dal Ministro Zaia per il rilancio del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano, che vanno nella direzione da noi da tempo auspicata. E il commento del presidente di Fedagri Confcooperative, Paolo Bruni, che ricorda come il Parmigiano e il Grana rappresentano da soli poco meno del 50% di tutto il latte italiano e che sono prodotti prevalentemente da cooperative.