Dopo un incontro chiarificatore con il presidente della Camera Gianfranco Fini, il premier Berlusconi ha annunciato che la proposta di riforma della legge elettorale europea ritorna in commissione nella ricerca di una convergenza.
La proposta di riforma della legge elettorale europea presentata dal Pdl – ha annunciato il presidente del Consiglio – ritorna in commissione come la Finanziaria nella ricerca di una convergenza. Sapete che non c’è un disegno di legge del governo, è un’iniziativa parlamentare. Se il Parlamento decide di trovare un accordo, bene, altrimenti votiamo con la legge attuale che a noi va benissimo. Sulla questione è intervento anche il segretario del Pd Walter Veltroni che ha affermato: Penso si debba accogliere l’invito del presidente della Repubblica: la legge elettorale si cambia solo se c’è condivisione. Se non si trova l’accordo – ha aggiunto il leader del Pd – la legge resta così com’è; se invece c’è un’attenzione alla ricerca di un’intesa, ci si siede intorno al tavolo, partendo da due premesse: primo, la soglia di sbarramento non può superare il 3%; secondo, il voto di preferenza deve esserci. Dentro questo contesto ha concluso – ci deve essere un meccanismo che permetta un’equa rappresentanza di uomini e donne, cosa che non è garantita dal sistema attuale. Totalmente disinteressata la Lega, come ha spiegato il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli: A noi non frega nulla e non proporremo mediazioni. Staremo a vedere se le parti fanno un passo per avvicinarsi reciprocamente. Altrimenti è inutile perdere tempo.